Regia di Josephine Decker vedi scheda film
Questo esordio sulla lunga distanza della talentuosa regista/attrice americana, classe 1981, disegna, a grandi linee, la sua idea di cinema: un copione libero, dialoghi improvvisati, telecamera a mano, molto spesso, e una preziosa ricerca sul paesaggio, sulla natura, dominatrice e protagonista silenziosa anche del successivo, splendido, "Thou Wast Mild & Lovely". Qui porta le due attrici protagoniste, in un festival balcanico che si tiene ogni anno a Mendocino, in California. Dopo un inizio astruso al resto del film, la storia si dipana in maniera lenta e misteriosa, in questo camping vagamente hippie, con le due amiche che si confidano banalità, muovendosi nel territorio cinematografico della Decker, spesso fuori fuoco, (tecnica interessante ma che se non si sa maneggiare al meglio, disturba troppo la visione), spesso inquadrato sbiecamente, che sorge il dubbio che sia tutto un po' forzato, per apparire "indie" e alternativo a tutti i costi. Non succede praticamente nulla durante tutta la durata della visione, ci sono pochi appigli, ogni tanto il film scivola in una sorta di semi documentario, poi esorcizza gli spiriti che abitano le canzoni balcaniche nei sogni di Sarah, finendo per trasformarli in incubi reali. Attorno, comunque, c'è la natura, potente e meravigliosa, che la Decker sa davvero sfruttare al meglio. "Butter" non è un film riuscito, manca di un plot importante, e lascia alla fascinazione e alle immagini, il compito di portarlo alla sufficienza. Farà molto, molto meglio con "Thou Wast", e se la Decker imparerà a maneggiare il suo talento sfrondando le cose inutili, ci troveremo, a breve, una grande regista. Da tenere d'occhio.
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