Regia di Zdravko Sotra vedi scheda film
[Fratelli per parte di madre] Attraverso la storia dei due fratellastri, questo film serbo ripercorre più di cinquant'anni di storia jugoslava e, oltre che sulle vicende umane dei singoli, dedica non poca attenzione ai drammi di quelle terre tormentate, in particolare all'odio tra serbi e croati. Questo maledetto sentimento ha reso la vita molto amara ad entrambe le etnie, specialmente nelle zone dove le due comunità vivevano fianco a fianco. Anche negli anni di apparente pace, le singole persone e i singoli gruppi locali non hanno mai smesso di guardarsi in cagnesco, e di mettersi i bastoni tra le ruote come potevano. Di pari passo covava il nazionalismo, diffuso dai soliti agitatori di popolo. E così si è arrivati fino al fatidico 1991...
E' evidente che il film punta il dito proprio su queste lotte intestine da un punto di vista - è bene sottolinearlo - esterno e imparziale. Una rappresentazione rispettosa ed equidistante è riservata anche alle due fedi, quella ortodossa (a maggioranza serba) e quella cattolica (a maggioranza croata). Gli unici rappresentati in modo assolutamente negativo sono gli ustascia, i quali erano una specie di fascisti croati. Il regista non manca inoltre di avanzare critiche velate anche a certi comportamenti del governo federale di Belgrado, che aveva imposto dopo la II Guerra Mondiale una "cosiddetta libertà".
Se questo è il contesto storico, comunque molto importante nel film, in esso si muovono i due fratellastri, che subiscono impotenti le ingiustizie della storia, e che vengono da esse divisi. Importante è anche il personaggio della loro madre, donna forte e nobile d'animo, ma sfortunata. Sebbene sia un'opera composita e corale, il tono non è epico o spettacolare. Anche i drammi peggiori vengono mostrati senza enfasi e con una certa pacatezza, che non li privano per questo di forza. In ogni caso il regista gestisce bene la grande mole di materiale narrativo, e le imprime un ritmo fluido, servendosi di attori tutti all'altezza.
All'epoca fu un mezzo insuccesso, forse perché tocca argomenti spiacevoli e nervi scoperti. Oggi si può riscoprirne, oltre che il valore artistico, anche un'indubbia carica profetica: nel 1988 il fuoco, dopo aver covato sotto la cenere per quarant'anni, era quasi pronto per divampare. E la lancia per la pace che il film spezza rimase purtroppo inascoltata (forse è proprio a causa di questi intenti che si deve l'insuccesso dell'epoca).
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