Regia di Jorge R. Gutierrez vedi scheda film
Chi mi conosce sa quanto il cinema d'animazione sia per me una passione primaria...e d'altra parte il simboletto che mi distingue in svariate situazioni in rete è la lampadina da tavolo che rappresenta l'emblema della Pixar. Ecco, diciamo pure che la casa cinematografica americana guidata da John Lasseter è per me come un faro nel buio, avendomi regalato capolavori di cui ho goduto con pieno piacere cinefilo. Per cui ieri per il sottoscritto doppia festa: la visione di questo meraviglioso "Book of life" cui si è aggiunta una sorpresa bellissima quanto inaspettata, vale a dire un lungo trailer del prossimo lavoro targato Pixar, "Inside Out" previsto nelle nostre sale se ho ben capito ad agosto e che si annuncia come il ritorno della Pixar al grande cinema dopo i recenti cali di qualità. Dal Mickey Mouse che fischiettava al timone di una barca ad oggi è passata una vita ma la Disney c'è ancora ed è più forte che mai, dopo aver contagiato un numero ormai incalcolabile di generazioni. Ma veniamo a questa produzione americana che però profuma molto intensamente di Messico. Nativi messicani sono infatti sia il regista Jorge R. Gutierrez sia il produttore Guillermo Del Toro. Il primo come regista d'animazione pare abbia girato quattro film con l'americana Reel FX e dico "pare" perchè in rete non ne ho trovato alcuna traccia (e mi sarebbe piaciuto potermi documentare, pensate che uno di questi quattro lavori porta l'impagabile titolo "Untitled Kung Fu Space Western"!!). Per inciso Gutierrez è anche co-sceneggiatore del film. Quanto poi all'altro mexicano, Del Toro, beh è uno registi (qui produttore) a cui sono più affezionato, avendo egli diretto il magnifico "Hellboy" ma soprattutto quello che è forse il mio film di culto preferito, il meraviglioso "Labirinto Del Fauno". E penso di poter dire che quest'opera è nelle corde di Del Toro e della sua coloratissima attitudine visionaria. Ci si può (stavolta a ragione, mentre spesso il quesito è gratuito) chiedere se questo film sia fruibile più dai bambini o dagli adulti. La mia opinione è che funziona per entrambi. I piccoli vedono situazioni e facce buffe o animaletti curiosi e si divertono, ma in realtà forse non sono attrezzati a recepire una trama piuttosto articolata o ad affrontare un simile "assalto" visivo (il film è ricchissimo di immagini e di colori e di suoni). In definitiva penso che gli adulti possano goderne di più. Una cosa non ho ben afferrato: il trailer fu proposto a lungo e in pompa magna, ma quando è giunto il momento di distribuirlo, il film ha fatto una comparsa fugace in poche sale e quasi soltanto in orario pomeridiano (e dire che dietro c'è la potente "20thCentury Fox"). Ritmo travolgente, musiche suggestive e sempre funzionali, a cui si aggiunge un fortissimo messaggio animalista (il film si chiera con forza contro le corride). Personaggi scritti con cura e con grande inventiva, contesto spesso inconsueto. E a quest'ultimo proposito, mi riferisco al tema ricorrente della Morte, spalmato lungo tutta l'opera. Abbiamo infatti una sovrana chiamata La Muerte, poi il tutto sullo sfondo della Festa dei Morti, in un turbinio di croci, scheletri e teschi ma questo senza minimamente declinare al lugubre, anzi mescolando i suddetti elementi a cuori e rose rosse, abiti di pizzo e giacche dorate, tra un dilagare di toreri e mariachi, trasportando lo spettatore di peso al centro dell'iconografia e del folklore messicani. E non aggiungo altro, che è un film tutto da scoprire, pieno di sorprese spesso strambe e stralunate (un indizio: una cover latineggiante di "Creep" dei Radiohead che lascia il posto a "Cielito Lindo" di Placido Domingo). Tra presagi di morte che fanno ridere e una scolaresca indisciplinata in visita al Museo.
Un cartoon originalissimo. La morte come non l'avevate mai vista. Anzi no, c'è molta suggestione Timburtoniana in questo film (ecco chi mi ricordava!).
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