Regia di Bas Devos vedi scheda film
32 TFF – TORINO 32
Bikers quindicenni che volteggiano agili e piroettanti tra le piste sinuose a loro dedicate: uno di loro assiste per caso, ma non ha il coraggio, la forza, l'ardire di intervenire, all'accoltellamento di un suo amico in un centro commerciale. Che muore dissanguato sotto i suoi occhi increduli e terrorizzati, immobile, incapace di reagire, come in preda ad un panico o paralizzato da un incubo ad occhi aperti.
La regia ci mostra tutta la lunghissima estenuante scena ripresa freddamente ed impersonalmente, quasi crudelmente dalle cineprese localizzate per la sorveglianza del luogo pubblico.
Jesse non riesce ad elaborare, una volta a casa, nessun particolare di quell'avvenimento, e presto viene considerato un codardo ed allontanato dal gruppo dei suoi amici che lo interrogano e desiderano avere risposte, particolari, chiarimenti.
Il ragazzino vaga tra casa sua e quella dei genitori del ragazzo morto, cercando comprensione e cercando anche di confortare personalità distrutte da un dolore inaccettabile.
Violet è un film difficile ed ostico, antinarrativo, intransigente, potente e coraggioso che sperimenta un linguaggio di colori, dei primi piani, della fotografia ostentata nei colori saturi, e dove le azioni, i movimenti, sostituiscono il linguaggio o ne diventano parte, riducendo il dialogo ad un surplus confinato ai limiti dell'indispensabile.
Violet è un film che riflette sui tentativi di elaborazione di un lutto, sulla necessità di trovare la strada per andare avanti.
Violet è un film che devasta interiormente e lascia dentro un dolore e una desolazione che sembrano incolmabili.
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