Regia di Edward Berger vedi scheda film
JACK, opera che prende il titolo dal nome del suo giovane e responsabile, assennato protagonista, è l'opera terza del tedesco Edward Berger, e racconta le drammatiche, incredibili vicissitudini di un ragazzo decenne, responsabilizzato e reso indipendente dall'indolenza e dalla mancanza di senso di responsabilità di una madre debole e scostante, ed un padre pressoché ignoto o al massimo presunto.
Ogni mattina il ragazzo si alza per preparare la colazione al fratello e per aiutarlo a vestirsi per la scuola, ove provvede al accompagnarlo prima di frequentare lui stesso le lezioni.
Quando la scellerata immatura madre omette di andare a prendere Jack a scuola, costui viene affidato ai centri sociali e chiuso in una struttura per orfani. Terrorizzato e sottoposto a maltrattamento da parte di un vicino di stanza più grande che lo sevizia ripetutamente con sadismo e cattiveria, Jack scapperà presto dalla struttura e, riuscendo a riprendersi in custodia il fratellino minore, inizierà a vivere una drammatica avventura metropolitana di sopravvivenza e stenti avendo sempre come riferimento la porta di casa, perennemente chiusa senza disporre delle chiavi, in mano alla madre sparita nel nulla nei suoi loschi giri.
Un film appassionante questo Jack, diretto senza smancerie ed ammiccamenti inutili da un regista che rimane in contatto con il crudo realismo della civiltà del cero meno abbiente, puntando l'attenzione sull'innaturale e quasi eroico senso di responsabilità, prematuro e alimentato dall'istinto di sopravvivenza, di un ragazzino che le circostanze drammatiche costringono a divenire adulto prima del tempo.
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