Regia di Benjamín Naishtat vedi scheda film
32 TFF – TORINOFILMLAB
Miedo vuol dire paura (sarà banale, ma io non lo sapevo) e di paura si parla, o meglio si tratteggia, si tenta di definirla, in questo bellissimo film, coproduzione franco-tedesco argentina, opera prima del giovane Benjamin Neishtat, presente in concorso anche all'ultima Berlinale.
Durante una calda estate a Buenos Aires e dintorni, strani fenomeni comportamentali, come atti di panico o paralisi corporali e mentali, ma anche fenomeni fisici insoliti come scosse e interruzioni elettriche, allarmi che partono senza motivo ed ascensori che si bloccano, ostacolano la vita degli abitanti. Tra questi conosciamo una donna già anziana che fa le pulizie in una casa di una ricca benestante più giovane. Entrambe hanno due figli pressoché coetanei. Quello della domestica fa il giardinere e su di lui in particolare si concentra la storia. O meglio la non-storia perché Historia del miedo non racconta nessun avvenimento eclatante in particolare, cosa che ci si aspetterebbe da un film dalle tematiche catastrofiche.
La genialità del regista è quello di saper creare un'attesa e di rendere ancora meglio il panico che si crea tra un gruppo di persone, sottoposte ogni giorno, per qualche motivo, a qualche piccolo grande stress emotivo. La domestica imprigionata nell'ascensore che riparte sempre ma non semopre rispettando le medesime tempistiche, i bambini piccoli dei proprietari di una tenuta in cui si tiene una festa di fine anno in cui è invitata la donna ricca e suo figlio, si perdono nel buio del giardino dove sono stato mandati per toglierseli di torno; un uomo cammina nudo in autostrada fermando le macchine e chiedendo chissà cosa;
un ragazzo in un bar si contorce al ralenti ed emette suoni strani; una coppia di ragazzi non riesce a togliere il rumore assordante di un allarme che suona ininterrottamente. Il nostro protagonista (Jonathan Da Rosa, bel viso spigoloso che sa essere inquitante come rassicurante) che vede e vive quasi in prima persona tutto questo disagio e riversa il suo stress sulla fidanzata che lo tratta freddamente.
Neishtat riesce a filmare meravigliosamente la nascita del panico: la paura che matura dentro di noi dopo che lo stress ci ha macerato dentro. Il film è molto interessante e riuscito.
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