Regia di Celina Murga vedi scheda film
Lucido dramma familiare con al centro la storia di un diciottenne (Nicolas) responsabile e introverso figlio naturale di un medico facoltoso, autoritario e cinico, che mantiene disinvoltamente due famiglie ma riconosce solo quella ufficiale.
Più felice nel descrivere l’universo che ruota intorno al giovane protagonista che non quello che riguarda il suo personale, sofferto percorso adolescenziale dovuto a una “separazione” imposta da un padre che non sa cosa vuol dire amare (in realtà il vero motore anche emotivo della pellicola ma che non sembra sia indagato quanto invece sarebbe stato necessario fare), segnala comunque in positivo la sensibile presenza in cabina di regia di Celina Murga che con uno sguardo quasi da documentarista, è bravissima nel disseminare nella pellicola sotterranei segnali di latente violenza e ad evitare facili derive didascaliche e di eccessivo psicologismo sempre in agguato in simili contesti di rapporti disfunzionali.
Passato dall’ultima Berlinale nel suo complesso forse un po’ inferiore alle aspettative, è un film che merita davvero una visione e che si spera qualcun provi anche a proporre sul nostro territorio nazionale.
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