Nel 2004, Zhang Zili, agente di polizia, indaga su un serial killer, scoprendo che tutte le vittime avevano avuto un legame sentimentale con una donna di nome Wu Zhizhen. Dalle sue ricerche scopre anche che cinque anni prima era stato proprio lui ad occuparsi del brutale omicidio del marito della stessa Zhizhen. Decide così di incontrare la donna, inconsapevole della trappola ben congegnata a cui andrà incontro.
Note
Il noir è il mélo, il comico tragico, tristi notturni s’aprono a squarci ultrapop, i nessi causa/effetto latitano, la detection si perde in digressioni inquietanti e dementi, mesti silenzi si fanno isterica violenza. Come ci insegna Jia Zhang-ke, la realtà della Cina improvvisamente moderna è surrealtà. E queste sono le tracce di un paese instabile, che non riconosce la propria identità e s’abbandona agli automatismi del genere come a una forma di alienazione. È per questo che, quando i fuochi d’artificio in pieno giorno esplodono sul serio, ci si commuove. Orso d'Oro al Festival di Berlino 2014 e Orso d'argento per la migliore interpretazione maschile (Liao Fan).
Film di denuncia lacerato da violente destrutturazioni e citazioni postmoderne (il catartico balletto finale da Beau Travail, la sparatoria coeniana). Il misfit Zhang (Cfr. da The Yellow Sea) ci intenerisce, salvo poi affiorare come il più viscido e marcio fra colleghi, killer, e una dark lady abusata da tutti. Così perturbante e crudo da stordire.
L’Orso d’oro al film e l’Orso d’argento al suo protagonista Liao Fan suggellavano, alla Berlinale del 2014, la qualità di questo terzo lungometraggio del regista cinese Yinan Diao, mentre l’Asian Film Awards del 2015 aggiungeva anche il proprio riconoscimento all’attore Liao Fan e alla sceneggiatura scritta dallo stesso regista.
È un noir accattivante questo film diretto dal regista cinese Yinan Diao, che riflette il clima di confusione latente serpeggiante lungo tutto il paese. Un serial killer rimette in moto brutti ricordi, ma non si tratta di un caso non risolto, ma della soluzione di un caso che fa vedere il tutto in una maniera più complessa. Come vuole la chiarezza.
Apprezzo lo sforzo anche se questi Films "Drammatici" Orientali proprio non riesco a digerirli (non so se per Ambientazioni,Attori,Storie o chissa' cosa ...) ma e' assai raro che qualcosa mi colpisca se arriva da quelle Zone : questo perlomeno qualcosa di diverso effettivamente ha da mostrare quindi non lo rigetto velocemente !!! voto.6.
Che l’Orso d’oro ottenuto a Berlino nell’edizione 2014 sia il preludio per una carriera di successo in campo internazionale pari a quello assegnato ad un altro cinese, l’illustre Zhang Yimou all’esordio con Sorgo rosso? Di certo se Zhang Yimou ha notevolmente variato i temi del suo cinema passando dallo storico e sociale fino al wuxia, il regista Yinan… leggi tutto
Nel 2004 un agente di polizia indaga su un serial killer e nota che tutte le vittime avevano avuto un contatto sentimentale con la stessa donna ,tale Wu Zhizhen.Orso D'Oro a Berlino che certifica che i premi dati da questo festival sono (quasi) sempre una anticipazione di nuove cinematografie,e questo di produzione cinese certifica una nuova fase di trasformazione ,dove abbandona le ansie… leggi tutto
Anno 1999 : nella Cina settentrionale vengono trovate parti di corpi smembrati in numerosi stabilimenti di carbone. Il detective Zhang, uomo tutt'altro che semplice , si mette ad indagare su quello che ha tutta l'aria di essere uno dei casi più spinosi del paese. Le indagini, sfortunatamente, sembrano non portare da nessuna parte, tanto che il terribile mistero dei corpi…
Il giovane regista che, senza ignorare l’ironia di Hitchcock e dei Coen, mostra di aver appieno assimilato la tecnica narrativa dei più famosi noir americani degli anni ’40, talvolta anche apertamente citati, racconta una vicenda che si svolge in due momenti separati ma collegati fra loro ovvero nel 1999 e nel 2004.
1999…
Berlino compete con Venezia per il “vero” festival d’essai. Che per capirsi, per molti è dato da un festival con una serie di film che non interessano nessuno (o pochi) e che non sempre, in cambio, hanno tutta questa grande qualità. Non siamo a definizioni fantozziane, ma si rischia di avvicinarsi.
Berlino e Venezia sono finiti in questo cortocircuito: i film che…
La luce è vita.
La luce intesa come opposto del buio, come elemento primario, biblico e vitale che ha favorito lo sviluppo umano, fin dall’invenzione del fuoco, fino ad arrivare allo spreco…
Fuochi d'atificio in pieno giorno (Black Coal, Thin Ice: titolo internazionale) è un film cinese del 2014 scritto e diretto da Yinan Diao, vincitore sia dell'Orso d'Oro sia dell'Orso d'Argento per il migliore attore a Liao Fan al Festival di Berlino del 2014.
Yinan Diao -un po' come Jia Zhangke- analizza la storia contemporanea del proprio paese attraverso gli…
Trama ingegnosa e vagamente complicata dal punto di vista poliziesco, che però mostra una Cina extraurbana estremamente realistica e credibile. Forse è il modo migliore per tentare un discorso critico sulla Cina odierna. E quello descritto da Diao è un universo brumoso non soltanto nel clima, dove assumono la funzione di metafora della vita i tristi giri sulla pista di…
Nel 2004 un agente di polizia indaga su un serial killer e nota che tutte le vittime avevano avuto un contatto sentimentale con la stessa donna ,tale Wu Zhizhen.Orso D'Oro a Berlino che certifica che i premi dati da questo festival sono (quasi) sempre una anticipazione di nuove cinematografie,e questo di produzione cinese certifica una nuova fase di trasformazione ,dove abbandona le ansie…
Arriva dalla Cina, il film noir che non t'aspetti. Un genere, in Asia, decisamente più consono al cinema di Hong Kong o a quello coreano. Diao, invece, sorprende tutti, con uno scuro, gelido, intenso thriller, fra corpi smembrati, neve e tanta, tanta malinconia. Conquisterà, nel 2014, anche l'Orso d'Oro al Festival di Berlino. Mica paglia. Il protagonista, faccia da detective…
Che l’Orso d’oro ottenuto a Berlino nell’edizione 2014 sia il preludio per una carriera di successo in campo internazionale pari a quello assegnato ad un altro cinese, l’illustre Zhang Yimou all’esordio con Sorgo rosso? Di certo se Zhang Yimou ha notevolmente variato i temi del suo cinema passando dallo storico e sociale fino al wuxia, il regista Yinan…
In L’amore bugiardo c’è un bar. E si chiama Bar. Una tautologia, uno scherzo, nessuno sforzo di realismo. La fine del mondo, per Edgar Wright, è il nome di una birreria. Nemmeno l’apocalisse si può prendere sul serio. Sono cul-de-sac di un immaginario autosufficiente, che basta a se stesso?e si dimentica del verosimile. Un cinema che non vuole responsabilità sul reale. Anche Fuochi…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (8) vedi tutti
Film di denuncia lacerato da violente destrutturazioni e citazioni postmoderne (il catartico balletto finale da Beau Travail, la sparatoria coeniana). Il misfit Zhang (Cfr. da The Yellow Sea) ci intenerisce, salvo poi affiorare come il più viscido e marcio fra colleghi, killer, e una dark lady abusata da tutti. Così perturbante e crudo da stordire.
commento di Inside manL’Orso d’oro al film e l’Orso d’argento al suo protagonista Liao Fan suggellavano, alla Berlinale del 2014, la qualità di questo terzo lungometraggio del regista cinese Yinan Diao, mentre l’Asian Film Awards del 2015 aggiungeva anche il proprio riconoscimento all’attore Liao Fan e alla sceneggiatura scritta dallo stesso regista.
leggi la recensione completa di laulillaÈ un noir accattivante questo film diretto dal regista cinese Yinan Diao, che riflette il clima di confusione latente serpeggiante lungo tutto il paese. Un serial killer rimette in moto brutti ricordi, ma non si tratta di un caso non risolto, ma della soluzione di un caso che fa vedere il tutto in una maniera più complessa. Come vuole la chiarezza.
commento di Peppe ComunePoliziesco cinese immerso nella neve
leggi la recensione completa di denis00089Apprezzo lo sforzo anche se questi Films "Drammatici" Orientali proprio non riesco a digerirli (non so se per Ambientazioni,Attori,Storie o chissa' cosa ...) ma e' assai raro che qualcosa mi colpisca se arriva da quelle Zone : questo perlomeno qualcosa di diverso effettivamente ha da mostrare quindi non lo rigetto velocemente !!! voto.6.
commento di chribio1Due p...e pazzesche. Orso d'Oro al Festival di Berlino 2014? Un premio in oro spetterebbe a chi come me l'ha retto fino in fondo.
commento di paoscaUn buon film, come ce ne sono altri, con qualche bella scena e qualcun altra magari un po' meno.
leggi la recensione completa di tobanisUn thriller molto feroce che ci parla di una Cina sempre piu' disconnessa.
leggi la recensione completa di ezio