Regia di Baltasar Kormákur vedi scheda film
'Everest' è la cronistoria di due spedizioni commerciali organizzate per scalare la vetta più alta al mondo, con i suoi 8848 metri, nel 1996, che si tramutò in una tragedia che, come indicato nelle didascalie finali, causò la morte di diverse persone, tra cui le due guide, Rob Hall (Jason Clark) e Scott Fischer (Jake Gyllenhall) durante la ridiscesa della cima per circostanze dovute a una bufera.
Il film dell'islandese Baltasar Kormakur trae origine dal saggio 'Aria sottile' di John Krakauer - che rilegge gli accadimenti generando a seguito delle polemiche su come furono gestite le spedizioni - ed è scritto dalle illustri firme William Nicholson ('Il gladiatore') Simon Beaufoy ('The Millionaire'), che glissano sulle responsabilità di quelle che sono, a tutti gli effetti, delle 'agenzie viaggio-tour operator' che, dietro a compensi spropositati - in un dialogo si parla di 65 mila dollari! - conducono persone qualunque sprovviste della necessaria preparazione, compensata da forti dosi di incoscienza, a delle missioni impossibili che più di una volta falliscono con esiti a dir poco disastrosi.
Ciò che manca al film però è più che altro il passaggio dalla cronaca all'epica dell'eterno duello tra uomo e natura, rappresentata dalla maestosità della montagna, ormai assurta a leggenda per gli alpinisti, ma qui ridotta, a causa di uno scarso uso di campi lunghi, a una 'comparsa'.
Kormakur preferisce così battere i sentieri meno impervi del più canonico dei disaster-survival movies, con classica presentazione dei personaggi, impresa che sembra cocretizzarsi, prime crepe, disastri, perdite, salvataggi e ritorno a casa, con contorno di lacrime a profusione, dei fortunati che 'ce l'hanno fatta', costruendo un film sbilanciato tra una prima parte prolissa, che dura fino al raggiungimento della sommità, ed una seconda che ha quantomeno il pregio di essere avvincente e tesa nel seguire le (dis)avventure dei nostri 'eroi', tra cui letteralmente 'svetta' Beck Weathers, personaggio interpretato da Josh Brolin, classico duro all-american, che non si spezza nonostante le avversità, che nella realtà gli causarono la perdita di entrambe le mani ed il naso.
Resto del cast lussuoso, tra gli altri Keira Knightley, Robin Wright, Emily Watson, John Hawkes, Sam Worthington, ma in gran parte sprecato in un'operazione non brutta ma fin troppo prevedibile, lontana da echi herzoghiani.
Voto: 5,5.
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