Regia di Yoji Yamada vedi scheda film
affresco storico umanitario
memorie di una domestica nella tribolatissima prima metà del 900.
venuta via dal paesello dove, in inverno si cammina in tunnel di neve, e arrivata a tokyo, taki ha la fortuna di lavorare presso una famiglia agiata , ma soprattutto buonissima.
taki e la famiglia presso cui lavora saranno testimoni di due guerre, quella con la cina prima e la seconda guerra mondiale poi, ma la forza del film non sta tanto nell'affresco storico, dove le persone sono foglie disperse dai venti di guerra e bruciate dall'odio e dalla follia umana, bensì protagonisti indifesi della ferocia dei loro simili,
yamada riesce a raccontarci le emozioni che sconvolgono taki e la sua padrona tokiko, soprattutto, senza però dimenticarsi delle tragedie epocali che sconvolgeranno gli assetti nazionali e internazionali.
quel ristretto nucleo famigliare, taki compresa, coccolata da quella casetta col tetto rosso, primeggia nei cuori degli spettatori a dispetto delle tragedie in atto che si sussegguono senza fine.
il funerale di taki ad inizio film, trovata morta nella sua casetta, e il suo conseguente svuotamento, fa scoprire una scatola destinata all'amato nipote con all'interno le sue memorie e altre cose a lei care.
e così il racconto si svolge avanti e indietro nel tempo, in un apparente svolgersi senza accadimenti straordinari, dove i sentimenti sono trattenuti in nome di un rigore sociale che non impedisce però alle persone di provarli nonostante tutto.
quel "so che non posso" che taki si porterà dietro per tutta la vita e che sfogherà in un pianto senile, rivivendo prepotentemente tutti quei fatti, nel trascrivere le sue memorie.
memorie che il nipote spesso mette in discussione credendo siano edulcorazioni dovute all'età, e che invece erano momenti fulgidi della sua giovinezza vissuti nel calore di quella casetta col tetto rosso.
yamada è gentile e pacato nel raccontare, ordinato nel mostrare al pubblico , e riesce ad essere devastante in una scena al rallenty in cui la casetta dal tetto viene bombardata e cede sotto la crudele ferocia di ordigni esplosivi.
questa scena mi ha lasciato shockato; nella poesia di una scena ricostruita, dopo quasi due ore in cui di guerra si parla, eccola che distrugge la casetta a cui mi ero affezionato e che mi faceva sentire il calore di una famiglia... il ricordo di taki!, vero ma come in una favola; un ricordo bellissimo distrutto da un ricordo terrificante.
gli attori sono meravigliosi , anche se compaiono per pochi minuti, riescono ad essere commoventi e a comunicare tutto il dolore provato nella loro lunga vita, giunta ora al termine ma con dei sospesi laceranti.
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