Regia di Andreas Pichler vedi scheda film
"Riposare nella perfezione è il sogno di chi tende all'eccelso, e non è forse il nulla una forma di perfezione ?" - "La morte a Venezia", Thomas Mann, 1912
Un bel docufilm, che testimonia della lenta, inevitabile, triste agonia della città unica al mondo.
Vivendo in Veneto, ho avuto la fortuna di recarmi periodicamente a Venezia sin da piccolo, anche per fare visita ad alcuni parenti che vivevano al Lido. Ne ricordo le botteghe, i mercati, i cinema, i vaporetti umidi d'inverno, i veneziani. Prima che tutto si trasformasse unicamente in una Las Vegas di alberghi, bed & breakfast e vetrine griffate. E prima che tutto fosse periodicamente sommerso.
Un film che avrei iniziato e concluso con qualche passo dal famoso romanzo di Thomas Mann, o con qualche scena da "Anonimo Veneziano", con quella trama così funesta e tragica ed appropriata. La malinconia, la rabbia, la desolazione trovano ben poca consolazione nelle parole d'impegno civile degli ultimi anziani abitatori (e quasi non più abitanti): la morte a Venezia non è una lunga onda putrida che tutto sommerge ed appesta, e che nessun Mose o Mosè fermerà, quanto piuttosto la colpevole, e tutta umana, trasformazione da "luogo" a "merce".
Il tutto ormai assediato dalla formicolante e grigia città di Mestre, che con i suoi sfollati sembra il Bronx, o la periferia di Los Angeles. E naturalmente con le navi-montagna, che appaiono e scompaiono aliene in fondo a via Garibaldi, unica "via" della città, dove lo sguardo per una volta può estendersi oltre i soliti pochi metri. Voto 6.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta