Regia di Richard Linklater vedi scheda film
Mi aspettavo molto ma molto meglio, invece si sono dimenticati il film.
Altra mezza delusione. Si racconta qua la storia di questo ragazzo, da quando era bambino, a quando inizia l’università. La storia sua e della famiglia, della sorella, della madre, del padre separato, etc… Per fare questo, è stata fatta una scelta radicale e inusuale. Invece di prendere vari attori di età diverse, è stato tenuto lo stesso attore e si sono fatte le riprese man mano che cresceva. E dunque…esatto, si sono fatte riprese per una quindicina di anni. Dodici anni, per l’esattezza. Perché? Boh. Non lo so di preciso, e non vedo motivi particolari per fare così, se non che dopo puoi dire di averlo fatto. Nella parte del padre, il solito ottimo Ethan Hawke, che pure lui, dunque, vediamo nell’arco di questi 12 anni (ed invecchia molto bene). Nella parte della madre, Patricia Arquette, brava in una parte difficile, che è quella di una madre che passa da un fallimento all’altro (3 divorzi, se ho contato bene) e che in 12 anni, ahimè è evidente, diventa una specie di vagoncino.
Il problema anzi i problemi sono essenzialmente tre. Il ragazzo protagonista, una volta cresciuto, è scarsetto assai come attore. Per paradosso, ora che è grande sarebbe stato sì da cambiare! La ragazza che fa sua sorella, peggio che andare di notte, lessa come il fratello. Certo, quando erano due bambini non si poteva sapere se sarebbero stati dotati, una volta cresciuti…è andata male.
Ma il problema più grosso è il film, che non c’è. Si sono dimenticati il film, insomma. Nulla della storia di questa famiglia merita di essere raccontato, nulla fa pensare “Cavolo, dovrebbero farci un film!”. In questo inutilmente lunghissimo film (quasi tre ore) non accade nulla. E dunque, ti dici, bon, e allora? Quale è il senso di questa operazione, che un senso non ce l’ha, direbbe Vasco?
Per me una sufficienza di stima, ben lontano dall’esaltazione suscitata nella critica che seguo. E pure il pubblico ne è rimasto entusiasta. Ma non solo, migliore regia al Festival di Berlino, Golden Globe come piovessero, Oscar alla Arquette per migliore attrice non protagonista, più altre 5 nomination…un trionfo. E pure al botteghino, pur essendo un film d’essai, è andato bene. Magari non ha entusiasmato solo me, allora.
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