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Boyhood

Regia di Richard Linklater vedi scheda film

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La recensione su Boyhood

di BobtheHeat
10 stelle

Ma come diavolo avrà fatto Richard Linklater a pensare prima e a realizzare dopo questo incredibile film? Tenacia e perseveranza?

 

Sicuramente avranno aiutato. Ringrazio prima lui e i produttori poi che hanno scommesso su "Boyhood", (premiato con l'Orso d'Argento per il miglior regista al Festival di Berlino 2014) miracoloso film realizzato nell'arco di circa 12 anni, seguendo (ed attendendo) la reale crescita del ragazzino, Ellar Coltrane, eccezionale protagonista di questo incredibile ed emozionante atipico romanzo di formazione.

 

Il film segue infatti la vita quotidiana del giovane Mason, dai suoi  5/6 anni, quando frequenta la scuola elementare, fino ai 18 anni, quando entra finalmente al college, attraverso il racconto del tenero rapporto con i genitori divorziati, il difficile passaggio dai nuovi fallimentari matrimoni della sfortunata e tormentata madre, i  continui traslochi, le nuove scuole, i lavori estivi, la complicità con l'amatissimo padre, il rapporto a  volte conflittuale con la sorella più grande, i suoi primi amori, l'abbandono della famiglia.

 

Per chi scrive si tratta di un immediato "Cult Movie", di un vero colpo al cuore:  da genitore (perchè forse sono più gli adulti e soprattutto quelli che sono genitori, a capire e cogliere di più il mutamento delle vicende quotidiane, a ricordare, a loro modo certo, tutti i momenti più o meno importanti, ad avere visto i propri figli diventare di colpo adolescenti quando solo il giorno prima, ma proprio "esattamente" il giorno prima, erano ancora bambini) è stata una folgorante nuova esperienza cinematografica.

  

(Tanto che ho dovuto modificare la mia recente playlist sui "100 greatest american movies" e trovargli un meritato posto.)

 

Tutto in "Boyhood" funziona a meraviglia.

Ogni sequenza trasuda calore ed umanità: scrittura dei personaggi, direzione degli attori e recitazione sono di rara perfezione.

E Il contrappunto musicale (Linklater come dimostra il suo delizioso "School of Rock" è sempre una garanzia sotto questo aspetto) è splendido,non solo accompagna la storia ma ne scandisce alla perfezione tutti gli snodi temporali: questo sì, è un vero "Awesome Mix", con buona pace della colonna sonora di "Guardiani della Galassia"

 

Le scene riuscite e toccanti di "Boyhood" sono più di una e a caldo, sono appena tornato a casa dopo una obbligata (visto la durata del film) visione pomeridiana, non posso non menzionare quella in cui Il padre (Ehan Hawke) regala al figlio Mason jr. il cofanetto "The Black Album dei Beatles", disco "pirata" con molte canzoni da solisti di John, Paul, George e Ringo, remixate ad arte e capaci di restituire a sua detta la "vera magia" dei Beatles.

E quando il figlio prova ad accennare che amava  la sola carriera solista di Paul, il padre lo mette sulla "retta via", spiegandogli con passione che come "gruppo" e solo come tale, erano qualcosa di veramente speciale: "quando ascolti troppo del loro materiale da solisti, ti annoi, ma se li metti uno dopo l’altro, si innalzano reciprocamente, e a quel punto capisci: sono i Beatles!". Non esiste un Beatles che si possa preferire, il segreto "è l'equilibrio, Mason !!!"

 

O ancora la tenera sequenza in cui i due , prima del concerto del vecchio amico del padre, partendo dal racconto della prima amara delusione amorosa di Mason, lasciato da poco dalla ragazza, arrivano a provare a parlare del senso della vita. Sino alla domanda del figlio "Sì ma qual'è il punto ?" con il padre che chiaramente risponde : "il punto? Nessuno lo sa!" .

 

Momenti di bellissima, rara complicità, di cui il film è veramente "pieno zeppo".

 

Il finale del film, con l'arrivo di Mason al college, e sua escursione nella natura mozzafiato americana insieme ai "nuovi amici" (e forse anche qualcosa di più) chiude cinematograficamente alla perfezione un film struggente, forse irripetibile, sicuramente di rara profonda bellezza.

 

"Hai notato quante persone dicano continuamente “Cattura l’attimo?” Io tendo a pensare il contrario: è l’attimo che ci cattura".

"Sì, è una condizione incessante. Il tempo… è come continuamente fuori, capisci?"

 

Difetti ? Sicuramente dura troppo poco ! Vorrei essere ancora in sala !

 

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