Regia di Richard Linklater vedi scheda film
Un pò privo di mordente, "Boyhood" rappresenta comunque un interessante esperimento a basso budget nel seguire l'evoluzione nella vita di due ragazzi ripresi in dodici anni consecutivi, una volta l'anno, con tutti gli annessi e connessi che ruotano intorno a loro
E' stato indubbiamente un progetto interessante quello portato avanti dal regista Linklater di seguire, una volta per anno e per dodici anni consecutivi, la vita di due ragazzi, fratello e sorella, e di tutto ciò che ruota intorno a loro: amicizie, una famiglia prima a pezzi e poi fin troppo allargata, amori che nascono ed altri che tramontano. Un progetto che si avvale di un ottimo cast (anche se l'Oscar alla Arquette come miglior attrice non protagonista è forse fin troppo generoso) e che, senza voler creare situazioni troppo dissonanti rispetto ad una normalità comune, sa affrontare tutti i nodi tipici di una vita che si sviluppa, dai primi quesiti ai genitori sul perchè del loro divorzio, alla ricerca progressiva di libertà tipica dell'adoloescenza, fino alle prime palpitazioni d'amore all'ingresso nel college. Questa medietà è pregio e difetto al tempo stesso, perchè il film nelle sue quasi tre ore di durata manca un pò di mordente, ma come d'altro canto manca a volte di mordente anche la vita comune della gran parte delle persone, ed in questo la pellicola di Linklater ne è comunque fedele rappresentazione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta