Trama
La vita del giovane Mason viene raccontata dall'età di sei anni fino a quella dei diciotto, seguendo le sue relazioni con i genitori (Ethan Hawke e Patricia Arquette) prima e dopo il loro divorzio.
Approfondimento
BOYHOOD: UN FILM LUNGO 12 ANNI
Scritto e diretto da Richard Linklater, Boyhood è stato girato in oltre 12 anni con lo stesso cast e racconta in maniera innovativa la crescita di un bambino di nome Mason, dai 6 ai 18 anni. Seguendo il nucleo familiare di Mason, composto dalla madre, dal padre e dalla sorella, si ripercorrono istantanee della sua vita, viaggi, cene di famiglia, compleanni e feste di laurea, primi amori, matrimoni, divorzi e ingressi in nuove scuole: tutti momenti considerati fondamentali nella formazione del protagonista ma anche in quella di ognuno di noi.
Inno alla nostalgia per il tempo che passa e alla crescita e genitorialità, Boyhood conta su una colonna sonora che passa da Yellow dei Coldplay a Deep Blue degli Arcade Fire e sull'interpretazione di quattro attori che crescono o invecchiano letteralmente sullo schermo: Ellar Coltrane, Patricia Arquette, Ethan Hawke e Lorelei Linklater (figlia del regista). Con una produzione iniziata nel 2002, Boyhood non ha mai avuto una sceneggiatura convenzionale ma è stato sin dall'inizio un progetto strutturale che si sarebbe adattato ai cambiamenti imposti dagli eventi. Protrattesi per 144 mesi, le riprese - tutte girate in 35mm per dare un senso di continuità alla storia - si sono adattate alle esigenze degli attori, chiamati nei vari momenti liberi a ricalarsi nei panni dei personaggi da loro interpretati non senza difficoltà.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Una delle difficoltà maggiori di realizzazione di Boyhood è stata quella di trovare il piccolo attore protagonista. Dopo diversi provini, il regista Richard Linklater ha trovato il suo Mason in Ellar Coltrane, un bambino originario di Austin che sin dalla prima audizione ha dimostrato di avere doti artistiche innate (entrambi i genitori di Coltrane, del resto, sono artisti). Cresciuto letteralmente sotto gli occhi di Linklater, Coltrane ha sviluppato un forte legame con Lorelei Linklater, la figlia di 9 anni del regista chiamata a interpretare in Boyhood la parte di sua sorella Sam.
Boyhood è però anche un film sulla maternità (non è un mistero che in un primo momento avrebbe dovuto chiamarsi Motherhood) e sulle lotte di indipendenza di un figlio dalla madre e di conseguenza fondamentale è il ruolo che nella storia riveste Olivia, la mamma di Mason. Donna che lotta per affermarsi professionalmente e per crescere due figli nel migliore dei modi, cercando di bilanciare le proprie passioni e aspirazioni con ciò che è meglio per loro, Olivia ha il volto di Patricia Arquette. Nel rapporto che Olivia ha con Mason e con Sam hanno grande rilevanza le relazioni che la donna ha con gli uomini, a partire dal legame con Mason Sr., il padre dei due ragazzi da cui ha divorziato e che reputa quasi irresponsabile e non in grado di esercitare le proprie funzioni genitoriali. Impersonato da Ethan Hawke, Mason Sr. è caratterizzato da uno spirito artistico e fanciullesco che difficilmente tramonta anche con il passare degli anni, sebbene passi spesso in secondo piano.
Note
Girato in brevi periodi tra il 2002 e il 2013, il film è un'esperienza cinematografica innovativa che copre 12 anni di vita di una famiglia. Al centro della storia vi è Mason, che con la sorella Samantha vive il suo percorso di crescita, dall'infanzia all'età adulta. Orso d'Argento alla Regia al Festival di Berlino 2014. Che sia l’ambizione più nobile o solo quella più radicata è irrilevante: raccontare la vita al cinema è assioma indissolubile. Linklater sulla questione ha detto molto - e bene - in passato, con una sensibilità a volte trascurata, ma non più trascurabile. Boyhood segna uno scarto significativo sotto il profilo autoriale (celebrando il cambiamento invece della nostalgia) e di contenuto, che rigenera l’idea stessa di racconto di formazione.
Trailer
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- Miglior regista a Richard Linklater al Festival di Berlino 2014
- Miglior attrice non protagonista a Patricia Arquette al Premi Oscar 2015
Commenti (10) vedi tutti
:-o Prima volta che non so che cavolo di voto dare a questo... questo cosa, poi ?!? Uno spezzone di vita di un ragazzo... Una (quasi) storia senza capo ne coda... Anche simpatica da vedere, ma non ha un senso... Voto = NP (non pervenuto)
commento di CriticatruttoUn pò privo di mordente, "Boyhood" rappresenta comunque un interessante esperimento a basso budget nel seguire l'evoluzione nella vita di due ragazzi ripresi in dodici anni consecutivi, una volta l'anno, con tutti gli annessi e connessi che ruotano intorno a loro
leggi la recensione completa di galavernaRichard Linklater, il regista, ha portato a termine questo film in dodici anni, essendosi proposto di seguire il processo di crescita e le trasformazioni di Mason, il protagonista del film che nel 2002 (anno in cui iniziarono le riprese) aveva sei anni. Il suo invecchiare è seguito dal vivo, nel corso di 12 anni: un incontro all'anno per 12 volte!
leggi la recensione completa di laulillaUn grande esperimento cinematografico che emoziona e fa pensare
leggi la recensione completa di silent bobNon è veramente un film, e neanche un documentario. Direi che è un esperimento, una stranezza. La povertà di trama qui non è un difetto, ma quasi un pregio. 7
commento di putrelladove vuole andare a parare non si sa, magari neanche chi ha creato questo film ma in fondo chi lo sa? Regia lineare e precisa, ma non è per chi cerca un senso e un finale voto: 5 1/2
commento di giancaudioAlla base di un film deve esserci una storia: qualcuno vuole disperatamente qualcosa e incontra mille difficoltà per ottenerlo. In "Boyhood" la storia non c'è. Non dubito che possa emozionare qualche spettatore sensibile, magari qualche padre separato. Io ho rinunciato all'ultima mezzora, senza perdere il sonno. Voto: 5,5
leggi la recensione completa di andenkoMi aspettavo molto ma molto meglio, invece si sono dimenticati il film.
leggi la recensione completa di tobanisvoto 8/6 oggettivo/soggettivo
commento di paolofefePer la regia di tale Richard Linklater, un film ritenuto da tanti un capolavoro ma che io, sarà per mie limitazioni, non riesco ad apprezzare fino in fondo per via della sua eccessiva minutezza contenutistica.
leggi la recensione completa di SatanettoReDelCinema