Regia di Alex Garland vedi scheda film
Uno dei film più inquietanti e nel contempo affascinanti sul cervello artificiale di una macchina che batte l'organismo di carne e di sangue.
Ex Machina (2015): Alicia Vikander
Quello di Alex Garland, già sceneggiatore del fantascientifico Sunshine, è uno dei film più inquietanti e nel contempo affascinanti sul cervello artificiale di una macchina che batte l'organismo di carne e di sangue. La secolare ipotesi (o, meglio, la paura) che un giorno la tecnologia possa prendere il truce sopravvento sulla fallibilità dell'uomo acquista un'allarmante credibilità in un finale di ghiaccio, che accoltella (come il robot Ava col proprio creatore Nathan) l'illusione di una solida prosperità tra l'essere umano e il prodotto materiale del suo scibile. Garland, anche autore di uno script che quasi rispetta le unità aristoteliche di luogo, tempo e azione, padroneggia il mezzo registico pur esordendo dietro l'obbiettivo, e la triade di attori da lui adoperata lo supporta con impegno e preparazione: Oscar Isaac si rapa, si dota di barba e si comporta da sciroccato, Domhnall Gleeson è timido e pavido in giusta misura e Alicia Vikander (premiata dall'Academy lo stesso anno per The Danish Girl) acconsente di sottoporsi ad "imbellettatura" digitale – a dir poco meritato l'Oscar vinto dagli effetti speciali – ma ciò non scalfisce (o forse al contrario accentua) la sua rilucente bravura. Corona il tutto la spettrale geometria della dimora di Nathan, che trasmette ansietà in continuazione. Se non fosse per l'inadeguatezza di qualche frammento (la discoteca in casa), una perla.
A sfondo sonoro della storia, le tese musiche di Geoff Barrow e Ben Salisbury.
♥ Film OTTIMO (8) — Bollino ROSSO
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