Regia di Alex Garland vedi scheda film
Ex Machina è un compendio, è il punto della situazione, il cinema allo stato attuale come germoglio della letteratura anteriore. Straordinario se si considera che Alex Garland è alla sua prima prova come regista sebbene bazzicasse da un po' i set cinematografici come sceneggiatore (Dredd, Sunshine...). Questa pellicola è stilisticamente ed esteticamente perfetta, cattura lo spettatore su piani diversi e intersecanti. I dialoghi sono semplicemente immensi, intrisi di escatologia, intelligenza artificiale e libero arbitrio, gli attori impeccabili, la colonna sonora inappuntabile, la trama e la sceneggiatura calibrate come un orologio atomico, ogni singolo frame lascia lo spettatore interdetto sul significato ultimo dell'esperimento, sulla natura dei protagonisti, sulla piega che prenderanno gli eventi. Una piega che non sarà mai scontata, persino nel finale che è uno scoppiettante exploit di colpi di scena. La trama calca inevitabilmente percorsi già attraversati dal cinema di genere ma lo fa in una chiave moderna e miscelando la giusta dose di thriller.
Il protagonista è un programmatore che vince una lotteria aziendale guadagnandosi il diritto di incontrare il fondatore della multinazionale per cui lavora. Verrà condotto con un elicottero dentro un'immensa tenuta immersa nella natura, nel mezzo della quale è seminascosta una piccola baita che in realtà è solo l'ingresso di un edificio sotterraneo spettacolare. Il giovane verrà iniziato ad un esperimento per verificare la reale efficacia di un prototipo di androide dotato di intelligenza artificiale.
Strani black-out, piccole incongruenze e visioni oniriche, apriranno presto un universo di ipotesi e possibilità, entro cui il protagonista non sempre si muoverà con padronanza, così come lo spettatore, proiettato all'interno di una realtà nella realtà.
La perfetta armatura robotica di Ava è incastonata come un diamante puro all'interno dell'onnipotente cornice naturale, Dio e l'Uomo entrano in simbiosi per un attimo, salvo poi scoprire, nell'ottimo finale, un conflitto insanabile o, più probabilmente, una natura comune.
Assolutamente da vedere, un film necessario.
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