Espandi menu
cerca
La teoria del tutto

Regia di James Marsh vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Pimentella

Pimentella

Iscritto dal 27 novembre 2015 Vai al suo profilo
  • Seguaci 2
  • Post -
  • Recensioni 19
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La teoria del tutto

di Pimentella
7 stelle

Le possibiltà infinite della volontà umana, la forza della speranza... La storia di una vita eccezionale, di un amore smisurato. Un grande esempio per tutti.

La storia del grande scienziato Stephen Hawking, adattata cinematograficamente e tratta dalla biografia scritta da Jane Hawking Wilde, “Verso l’infinito”; un’imperdibile occasione per conoscerlo meglio! Infatti, il soggetto, scritto dalla stessa Wilde, risulta quasi del tutto coincidente con la realtà. James Marsh sceglie di dirigere un film non semplicemente biografico, perché la vita di Stephen Hawking è la storia di un’esistenza straordinaria…e, bando dal trasmettere semplicemente teorie e concetti, educa. Educa a sperare, a combattere lì dove la forza vorrebbe abbandonarti, a non arrenderti quando vorresti soltanto assuefarti al tuo destino, per quanto infausto esso sia. La scoperta del suo male, accettato e combattuto grazie anche all’aiuto di una compagna eccezionale, diventa per Stephen una sfida. I suoi studi gli insegnano a guardare oltre, oltre ogni limite di spazio e di tempo, quasi a prova delle sue teorie; a trasformare il dolore, la frustrazione in forza e coraggio come in un’equazione matematica. La sua infinita curiosità, la sua scienza, le sue scoperte diventano strumenti per viaggiare lontano, medicine tra le più potenti ed efficaci. Una vita vissuta al massimo, mai indugiando, mai negando le difficoltà, bensì riconoscendole e beffeggiandole con quella certa ironia che lo ha sempre guidato nei momenti cruciali. Ed accanto a lui, sempre presente, come lanterna nel buio, la sua Jane, una donna che ha piegato le sue debolezze, ha amato incondizionatamente . Un amore corroborante il loro, oltre ogni aspettativa, contro ogni pregiudizio, sopravvissuto ed evolutosi per diventare eterno a modo suo.

La magistrale interpretazione di Eddie Redmayne, vincitore dell’Oscar 2015 come miglior attore protagonista, contribuisce a rendere questo film davvero molto toccante Il suo virtuosismo attoriale, la sua capacità di vestire i panni di personaggi molto impegnativi sotto ogni punto di vista ( si pensi al successivo Einar/Lili in The Danish Girl ), raggiungono qui vette altissime. Ci sono sequenze in cui risulta quasi impossibile trovare parole atte ad esprimere il livello di bravura raggiunto. La dolce Felicity Jones attornia questo talento in punta di piedi, sfiorandolo senza mai sovrastarlo.

In generale,tecnicamente, purtroppo devo riconoscere la lentezza e la ridondanza di alcuni momenti, che, personalmente mi hanno appesantito un po’ la visione, intorpidito lievemente l’attenzione. La fotografia , diretta da Benoit Delhomme ( Il mercante di Venezia, Il bambino con il pigiama a righe ), è molto coerente e i toni cromatici, le luci, a tratti freddi e statici, si coniugano perfettamente con l’ambientazione, con la sceneggiatura, anch’essa molto fluente e congruente.

La visione di questo film, per me inaspettata e casuale, mi ha lasciato molto. Al di là di ogni giudizio sulla validità dell’opera, resta in primo piano la storia, quel che si racconta, tanto emozionante da relegare in secondo piano il “come” si racconta. La veridicità dei fatti gli conferisce altresì, un fascino ulteriore che, probabilmente, non avrebbe avuto in egual misura in caso di invenzione.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati