Regia di James Marsh vedi scheda film
Biografia (autorizzata) del fisico e cosmologo britannico Stephen Hawking, tratta dal best seller 'Travelling to Infinity: My Life With Stephen' della ex moglie e madre dei sui tre figli, Jane Wilde Hawking. Dalla laurea nel 1962, al precoce esordio della malattia neurale degenerativa che lo ha immobilizzato sin dai vent'anni, al matrimonio con la moglie Jane fino alle straordinarie scoperte in campo cosmologico e della fisica dei buchi neri che lo hanno reso celebre in tutto il mondo e gli hanno consentito di ricoprire la cattedra lucasiana di matematica all'Università di Cambridge che fu di Isaac Newton.
'La Teoria del Tutto' (2014): La Locandina del Film
Opera convenzionale e conforme agli standard dell'agiografia dei buoni sentimenti formato famiglia (anche se il film è stato inspiegabilmente vietato negli Stati Uniti d'America ai minori di 13 anni non accompagnati), il primo biopic cinematografico su una delle più famose icone della fisica di tutti i tempi (secondo forse solo ad Einstein) ha il passo cadenzato della narrazione televisiva e lo spirito melodrammatico della celebrazione romanzesca cara a Ron Howard ('A beautiful mind' - 2001) dove l'importanza e la portata delle scoperte scientifiche sembrano nettamente subordinate al valore umanistico e moraleggiante che la storia attribuisce al suo protagonista. Misurato e manierato nella rappresentazione di un uomo normale dalle qualità eccezionali (l'autore fa capire che oltre alla brillante carriera scientifica la gravissima invalitdità non gli ha impedito di assolvere egregiamente ai sacri doveri del talamo), il film del pur bravo James Marsh ('Red Riding' 1980 - 2009 e 'Project Nim' - 2011) è un prodotto di genere che si lascia apprezzare per lo spirito divulgativo caro allo stesso Hawking (che ne ha concesso i diritti per l'utilizzo della voce del sintetizzatore usato nella parte finale del film) e gli accenti pacati di una compostezza british che tende ad edulcorarne e smussarne gli spigoli, soprattutto laddove la narrazione sembra scivolare negli aspetti più scabrosi e imbarazzanti di un menage matrimoniale che possiamo (solo) immaginare non certamente tutto rose e fiori (la nascita di tre figli non ostante le difficoltà, le necessità fedifraghe di una moglie insoddisfatta e stressata, l'intesa maliziosa con un'assistente personale sensibile alle esigenze virili, la separazione consensuale, etc.).
'A Beautiful Mind' (2001): Russell Crowe
'La Teoria del Tutto' (2014): Eddie Redmayne
'La Teoria del Tutto' (2014): Eddie Redmayne
'La Teoria del Tutto' (2014): Eddie Redmayne e Felicity Jones
Dall'implosione fisica di uno dei più grandi fisici di tutti i tempi alla divulgazione a sei cifre della più importante 'Breve storia del tempo' della storia della scienza insomma il passo è breve, con buona pace del fatto che il rilievo che le scoperte fondamentali come la radiazione di fondo, la fisica dei buchi neri o le più avanzate teorie cosmologiche moderne sembrano entrare come i cavoli a merenda nelle vicende personali di un paraplegico 'deluxe' che sembra sovvertire tanto l'infausta prognosi di medici sempre pronti a sputare facili sentenze di morte tanto le naturali pregiudiziali che la pubblica opinione (il film?) non disdegna di mostrare verso la disabilità tout court. Non ostante questi evidenti limiti concettuali di un film che mira al cuore più che alla mente dello spettatore, sono da rilevare l'ottima confezione, la eccellente fotografia e la buona resa di interpreti che non devono sforzarsi più di tanto. Eccezzion fatta,s'intende, per il bravo Eddie Redmayne con cui lo stesso Hawking non avrà stentato ad identificarsi ("potenza della lirica",direbbe Dalla, "dove ogni dramma è un falso...").
'La Teoria del Tutto' (2014): Eddie Redmayne e Felicity Jones
Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival si becca un Oscar (Miglior attore protagonista) e due Golden Globe (Miglior attore e Migliore colonna sonora originale). Ma per fare questa previsione non ci voleva un genio
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