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La teoria del tutto

Regia di James Marsh vedi scheda film

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La recensione su La teoria del tutto

di mm40
4 stelle

Vita e opere di Stephen Hawking, fra i più celebri e illustri scienziati al mondo, autore di importanti ricerche e perennemente al lavoro su una teoria che spieghi il tempo (la teoria del tutto). Ma anche ragazzino malato, colpito da una progressiva atrofizzazione dei muscoli e costretto per la vita su una sedia a rotelle, potendosi esprimere solo grazie a un elaborato congegno elettronico.

 

La teoria del tutto è un gran bel film, certo, ma è più la storia di un handicappato che la storia di uno scienziato. E questo è il limite principale dell'opera del britannico James Marsh, che non a caso viene da numerose regie televisive. La forma del film è assolutamente cinematografica, ma non c'è dubbio sull'impostazione volutamente semplicistica e lacrimevole che è stata data alla scrittura e alla messa in scena; la sceneggiatura di Anthony McCarten, che parte dalle memorie della prima moglie di Hawking, pare voler risaltare in ogni modo i limiti, i disagi, le angosce del protagonista, tralasciando di approfondire le sue idee - addirittura il suo strenuo ateismo è confinato a qualche blando riferimento qua e là, mai chiarito del tutto. Questo fa sì che il titolo del lavoro suoni bugiardo: bugiardo come il tempo percorso a ritroso nella sequenza conclusiva, che non è un tributo alle teorie di Hawking, bensì un mero espediente patetico grossolanamente evidenziato dal pomposo crescendo delle musiche; questo funziona in tv, ma al cinema dovrebbe essere semplicemente vietato. Manco a dirlo, all'Academy si sono ingoiati più che volentieri tutto ciò e, stremati dalla gioia, hanno nominato all'Oscar la colonna sonora di Johann Johannsson, la sceneggiatura, i due (bravi, va riconosciuto) protagonisti centrali Eddie Redmayne e Felicity Jones, nonchè il film in sè come Best motion picture of the year. La cosa più assurda in tutta questa storia è che finora nessuno - a parte un documentario del 2013, Hawking: questa è la mia vita - nel mondo del cinema aveva ancora pensato di parlare dello scienziato britannico, personaggio di sicuro impatto sullo schermo. Farlo con i toni e i modi di La teoria del tutto è solamente un parziale accontentarsi per questo vuoto colmato in maniera approssimativa. 4,5/10.

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