Regia di Ryan Murphy vedi scheda film
"The Normal Heart" è la trasposizione cinematografica (per la tv) del dramma teatrale di Larry Kramer, ad opera del genietto delle serie tv Ryan Murphy (ideatore di Nip/Tuck, Glee e American Horror Story). Ci sono voluti tre decenni perché la pièce del 1985 (quasi contemporanea agli eventi narrati) diventasse un film, prodotto e trasmesso dalla rete HBO.
E' la storia dell'esplodere dell'epidemi adi AIDS nella gaudente comunità gay newyorkese dei primi anni '80 e della lotta che si dovette ingaggiare per far prendere coscienza alle autorità della gravità della nuova malattia e della necessità di adoperarsi per contrastarla anche investendo risorse pubbliche.
Con l'esplodere dei casi del misterioso "cancro dei gay", Ned Weeks (Mark Ruffalo), scrittore dal carattere irruento, anticonformista e critico anche rispetto alla comunità omosessuale, crea un'associazione, la Gay Men's Health Crisis, per spingere le autorità cittadine e nazionali a farsi carico del problema, trascurato finché si pensava la sua diffusione fosse limitata alla comunità gay. Al suo fianco una coraggiosa dottoressa costretta sulla sedia a rotelle dalla poliomelite, interpretata da Julia Roberts. Il carattere difficile e irruento di Weeks lo porta a frequenti scontri con gli stessi membri del suo gruppo, da lui accusati di essere poco coraggiosi, mentre loro lo accusano di alienarsi le simpatie di potenziali alleati con i suoi metodi aggressivi. Durante la costituzione dell'associazione Ned contatta un giornalista del New York Times, Felix (Matt Bomer), con cui presto nasce una storia d'amore. Purtroppo però la malattia fa strage continua e incessante tra gli amici, i fidanzati e tra gli stessi membri dell'associazione.
Il film inizia con le feste sulla spiaggia a Fire Island, a base di corpi scolpiti e depilati, finché un personaggio non stramazza a terra sulla battigia, iniziando la discesa che porterà in un batter d'occhio alle lugubri corsie d'ospedale e ai continui funerali, rappresentando lo shock di una comunità che si illuideva che il sesso fosse stato finalmente "liberato" dalla rivoluzione sessuale e che ora si trova improvvisamente a doverlo considerare un veicolo di morte. Ed è un atto di accusa contro una società e una politica che si permettono di trascurare una malattia mortale, finché essa sembra colpire solo soggetti considerati "diversi". La lotta contro questa indifferenza e questa ipocrisia diventano una vera crociata che consuma l'idealista Ned Weeks, in lotta perenne con le pavide autorità, con il fratello che lo ama ma non riesce ad accettare la sua omosessualità, con gli altri gay, mai abbastanza dichiarati e combattivi ai suoi occhi. Certamente il film ha molti elementi in comune con Philadelphia e col più recente Dallas Buyers Club, ma conserva una sua originalità nel trattare questo tema.
La forza di "The Normal Heart" sono la sceneggiatura, tragica e commovente senza scadere nel lacrimevole, ed i grandi interpreti: da Mark Ruffalo, alla Roberts, a Matt Bomer (che devasta la sua bellezza con un impressionante dimagrimento), a Joe Mantello, al "televisivo" Jim Parsons. A quasi ogni personaggio è concesso un monologo di impatto drammatico.La regia di Murphy è poetica nelle scene della storia d'amore tra Ned e Felix, soprattutto quella di sesso e quella del ballo accompagnato del coro; per il resto del film si contiene e si limita a seguire e valorizzare gli interpreti.
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