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Lucy

Regia di Luc Besson vedi scheda film

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La recensione su Lucy

di maurizio73
5 stelle

Studentessa americana in trasferta taiwanese, rimane vittima di uno spietato ras locale a capo di uno spregiudicato traffico internazionale di droga e costretta, come altri nolenti turisti stranieri, a fare da corriere di una innovativa sostanza psicotropa. L'accidentale rottura del sacchetto di plastica che porta nello stomaco però, induce in lei un esponenziale  sviluppo delle facoltà cognitive, traguardando i limiti dell'evoluzione umana e trasformandola in una essere dotato di straordinari poteri psicofici.

 

locandina

Lucy (2014): locandina


Da sempre fautore dell'action movie americaneggiante in terra di Francia il 54enne Luc Besson, si lancia anima e corpo nell'ennesima produzione ipercinetica che nulla aggiunge e nulla toglie al già consolidato sottogenere sci-fi sulle inespresse potenzialità della mente umana (da 'Brainstorm' di Douglas Trumbull - 1983 al recente 'Transcendence' di Wally Pfister - 2014 passando per 'Limitless' di Neil Burger  - 2011) arruolando quale usuale eroina al femminile la pettoruta 'Nikita' di una conturbante di Scarlett Johansson e quale mentore cervellotico e profetico l'occhialuto professore nero del solito Morgan Freeman (si devono pur pagare le bollette!).

 

 

locandina

Transcendence (2014): locandina

 

A parte l'argomento non proprio originale ed il solito campionario di scazzottate e sacrosanta nemesi dei cattivi, la regia di Besson appare più confusa del solito nel giocare con ironica condiscendenza sulle ricadute pratiche di un determinismo evoluzionistico che partendo dalle villosità scimmiesche dell'antenata ominide più famosa della storia dell'antropologia ('Lucy in the sky with diamonds' cantavano i Beatles) arriva allo sviluppo iperbolico delle facoltà mentali di una superdotata in formato tascabile degno di miglior sorte. Frutto di una sceneggiatura a corto di idee che ciurla nel manico del risaputo parallelo tra la mission principale di una morale trascendentale (tutto si riduce all'immenso patrimonio di un sapere inestimabile racchiuso nella memoria flash di una chiavetta USB che nessun hardware umano sarà mai in grado di leggere) ed il solito corollario di coreani fatti a fette dall'armata brancaleone di una 'gendarmerie francaise' più inetta del solito, ravvivato qua e là dagli inserti pop-fumettistici che scimmiottano una visionarietà d'accatto degna del peggior Danny Boyle. Benchè la misura del lungo sia decisamente corta (onore al merito: solo 89 min), Luc Besson risce a stancare ed annoiare nello stesso tempo, facendoci rimpiangere tanto i suoi dissacranti e fulminanti  esordi nell'action movie ('Nikita' 1990 - 'Leon' 1994) quanto le pretestuose ed esilaranti acrobazie del genere Made in Hong Kong più famoso del mondo. Portate pure i bambini a vedere lo spettacolo, hai visto mai che loro si divertano!

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