Regia di Luc Besson vedi scheda film
Scarlett Johansson, dopo essere stata la musa di Woody Allen e la Vedova Nera in "THE AVENGERS", diventa la nuova musa di Luc Besson che la trasforma in un essere super-intelligente, grazie ad una droga blu. La Johansson è perfetta sia nella parte della vittima, che in quella della donna dai poteri quasi divini. La perfezione di Lucy è così assurda che non si può non ridere delle situazioni in cui viene coinvolta, vedi come tratta gli spacciatori cinesi della droga blu, o come guida l'auto della polizia a Parigi. Parte scontata per Morgan Freeman (ancora uno scienziato!), che se la cava col suo mestiere. Rispetto ad "ADELE E L'ENIGMA DEL FARAONE", che sembrava solo rivolto a sé stesso, perché era troppo adulto per piacere ai bambinbi e troppo infantile per piacere agli adulti, "LUCY" è decisamente un passo in avanti nella carriera di Luc Besson, e non solo nella carriera del regista francese. La Johansson rende perfettamente l'idea della ragazza che tutto d'un tratto si ritrova ad usare il 100% delle sue capacità fisiche e mentali, un pò come il Brad Pitt di "VI PRESENTO JOE BLACK", che rendeva bene l'idea della Morte Incarnata interpretandola con indifferenza e freddezza. L'attore francese chiamato a fare il poliziotto serve solo da tappezzeria, come anche il boss cinese, o coreano ,che da la caccia a Scarlett da Taiwan a Parigi. Furbo, parte alla Quentin Tarantino e termina (quasi) alla Stanley Kubruck di "2001 ODISSEA NELLO SPAZIO", con riferimenti al quasi dimenticato "IL TAGLIAERBE", di Brett Leonard.
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