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Lucy

Regia di Luc Besson vedi scheda film

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LadyGio5

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La recensione su Lucy

di LadyGio5
7 stelle

La Lucy di Besson e' un'antieroina a 360 gradi. Una protagonista indiscussa durante tutta la durata (breve) del film che per una catena di sfortunati eventi si vedra' protagonista di cambiamenti radicali del suo corpo e della sua psiche che la porteranno a sbloccare progressivamente tutte le aree del suo cervelloacquistando poteri e conoscenza illimitati. Ma il prezzo da pagare sara' assai alto e comportera' prima la deumanizazzione della stessa ed in ultimo il suo sacrificio fisico a favore della scienza, dell'umanita' e del Sapere nella sua massima e piu' completa forma.
Con questa tematica e presupposto in mente si avvia la nuova fatica di Besson, un abile mix tra action e sci-fi movie, con pone davanti allo spettatore, tolto lo strato di azione che prevale in tutto il film, un quesito ben piu' pesante ed importante, di natura filosofico-religiosa: Cosa accadrebbe se l'uomo aumentasse il suo potenziale cerebrale fino ad arrivare al 100% ? Quali conseguenze ne deriverebbero per l'individuo e per l'umanita' ? Se ci fosse un prezzo da pagare, quale ne sarebbe il costo?
Con questi elementi che appoggiano (o meglio supportano) la pellicola, seguiamo in parallelo le vicende di Lucy e del professor Norman (Freeman). Due vite diverse ma parallele destinate a incontrarsi e scontrasi tra loro, per comprendersi e adiutare la prima a completare il suo cerchio. Infatti per tutto il film si ha l'impressione e la sensazione che tutto avvenga in modo ciclico, e cosi, molti sono i simbolismi rintracciabili legati alla ciclicita': la vita e la morte, il passaggio dalla oscurita' alla luce che nel linguaggio simbolico sin dai tempi antichi e' ricollegabile al passaggio dall'ignoranza alla conoscienza; vedi in merito le scene di Lucy sequestrata, tutte scene girate al chiuso, con scarsa luminosita' e la protagonista stessa viene incatenaneta letteralmente. La sua liberazione invece va pari passo con l'acquisizione (seppur involontaria) della Conoscienza, rappresentata dalla droga che le entra in circolo, rendendola una vera Super-Woman.
E' qui abbiamo il secondo spunto realmente accattivante perche' potenzialmente verosimile. La droga, sotto forma di polvere blu, non e' altro che una proteina naturale umana che serve la crescita dell'essere umano, ricreata in laboratorio e fortificata in modo da poter essere distribuita sul mercato nero. Ma questa droga sintetica non e' altro che una vera bomba ad orologeria che mette in pericolo la vita di chi ne fa' uso. E Lucy, insieme ad altri sfortunati, vivranno sulla loro pelle le conseguenze. Sequestrati dal racket di un potentissimo boss, noto come Mr. Jang, vengono svuotati dei loro organi e riempiti con i sacchetti di polvere blu. Ognuno di loro ha il compito di servire da corriere e trasportare la droga nelle principali localita' europee tra cui Roma, Parigi e Berlino.
Ma su un secondo livello, e piano narrativo, seguiamo il seminario del professor Norman in un'ateneo parigino. Norman spiega al pubblico le caratteristiche basilari della cellula, come e' nata perche' e' sopravvisuta e perche' ha scelto di evolversi e riprodursi anziche' soccombere. Il tutto viene abilmente alternato alla narrazione con delle autentiche scene documentaristiche in pieno stile National Geographic, che mostrano in immagini i punti clu dell'evoluzione umana e ambientale. Fino ad arrivare a parlare del cervello umano e del suo piccolo ma certamente non limitato potenziale celebrale usato, appunto il 10% citato anche nello slogan della copertina. L'uomo e' l'animale piu' evoluto ma sfrutta una minima parte di quello che per molti scienziati nel 21esimo secolo rappresenta un enigma irrisolto, il cervello. Mentre gli animali piu' avanzati di noi, almeno cerebralmente, sono i delfini, che fanno un uso pari al 20%. Ma sfruttamento cerebrale non e' indice solo di intelligenza, bensi di capacita'. E cosa accadrebbe se anche noi ottenessimo gli accessi ai piani piu' alti della nostra mente? E proprio mentre ci si interroga su di cio', Lucy, si vede protagonista di un incidente che le fara' entrare la droga in circolo e la rendera' una irrefrenabile wonder-woman che lotta in una corsa contro il tempo per fermare e bloccare i criminali che le hanno distrutto la vita, mentre provera' a tener sotto controllo i poteri e conoscienze che progressivamente aumentano.
Ma gia' da' subito si intuiscono le conseguenze. Con l'aumento delle capacita' cerebrali e il totale controllo del proprio corpo scompaiono tutte quelle caratteristiche che ci rendono umani: sentimenti, desideri, paura. Da quel momento Lucy decidera' di mettersi in contatto col professore per discutere il suo caso e divulgare tutte le informazioni all'umanita'.
Ma proprio un questo momento che il film perde progressivamente quota e verosimiglianza, risultando irreale, a tratti caricaturale. La protagonista sviluppa poteri sovranaturali, inconcepibili dal normale intelletto umano che pero' la fanno sembrare come una qualsiasi eroina di un comic Marvel : controlla il pensiero altrui, congela il tempo, riesce a far lievitare persone e oggetti (un mix di elementi che ricordano quelli delle sorelle Halliwell della celeberrima serie tv). Alla fine decidera' di sacrificarsi in nome della scienza per poter svelare tutti i segreti ancora ignoti relativi al Tempo, alla Creazione e Origine della cellula e la sua evoluzione. Ma e' nel momento piu' denso del film, l'ultimo quarto d'ora, che si ha l'impressione che il regista abbia voluto "finire di corsa", fare un veloce editing nel montaggio delle scene e mettere la parola "fine" al grande quesito chiamato in causa. In un rapido intercambiarsi di scene, si assiste all'inversione temporale proiettata esclusivamente nella mente di Lucy. Un mondo che va' all'indietro, fino alla scimmia e ai dinosauri e poi ancora, fino al Big Bang. Per riprecipitare nuovamente al presente dove Lucy crea (e distrugge a breve) un super computer di nuova generazione che purtroppo altri non ricorda se non la Torre Nera di Sauron (scena altamente penalizzante a mio avviso) per ridurre poi tutta quella materia (massa ed energia) dn una mera usb in grado di fornire le risposte che tutti ci aspettiamo ma che come spettatori e semplici esseri umani, non possiamo ancora accedervi.
Regia solida e scorrevole, scenografia fluida interamente cucita su misura per la Johansson, e anch'essa regge abilmente un action-role di donna bionica inmancabilmente schierata dalla parte dei buoni. Molto bravo Freeman che naturalmente non si spreca per la parte in questione, ma che riesce comunque a calzarla a pennello. Semplici, asciutti e concisi i dialoghi che lasciano piu' spazzio possibile alle scene d'azione e all'introspezione offerta agli spettatori.
Penalizzato negli ultimi 15 minuti, resta comunque un tentativo registico valido che merita di essere visto, goduto ma sopratutto di essere in grado di trarre il messaggio che lancia, i dubbi, le questioni che pone. Perche' questa e' la vera essenza di "Lucy" : un viaggio che parte dal tangibile e scientifico ma che porta attraverso un escalation di scene ed emozioni, ai piani superiori e piu' elevati della mente ma sopratutto dell'animo umano. Un viaggio dalla materialita' verso la spiritualita' e la Conoscienza, ovvero la Luce, ovvero Dio.

Voto finale: 7

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