Regia di Marco Risi vedi scheda film
Lo spunto mi è piaciuto, è una buona idea che adesso verrebbe quasi scontato ridurre ad un mockumentary a livello formale, ma Risi invece percorre una linea apparentemente più classica del racconto di finzione, non priva di felici intuizioni.
L'idea è quella di utilizzare degli attori che si potrebbero definire di seconda o terza linea, volti che passano per qualche momento fugace, che rimangono anche impressi nella mente, ma proprio per questa fugacità, per un motivo o un altro, non riesci ad associare ad un nome.
Una pellicola corale in cui vediamo questi attori muoversi nel quotidiano alla ricerca di quell'occasione che permetta di lasciare le retrovie e trovarsi in prima fila. Una prima fila esistenziale attualmente fatta di precarietà che li lascia esposti ai "capricci" di sceneggiatori o registi che cambiano i personaggi oggetto del provino e quindi scartati prima di dimostrare il loro valore.
Una vita ormai fossilizzata in questa retrovie dello spettacolo, che indurisce il loro carattere e mette in luce di riflesso le proprie mediocrità nel reale.
Risi ha costruito un buon film che mette a nudo, anche letteralmente, il corpo di questi attori, li coinvolge in situazioni grottesche e palesemente teatrali come se la vita reale mettesse nelle loro mani un copione da recitare, provini cui verrebbero scelti ma nessun ruolo da assegnare se non quello che già possiedono.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta