Regia di Antoine Bardou-Jacquet vedi scheda film
33° TFF - AFTER HOURS
Moonwalkers è stato probabilmente il film più amato dal pubblico torinese a questo ultimo festival. I motivi sono evidenti ed il divertimento e la godibilità dello spettacolo sono certamente una delle scintille più eclatanti che ne hanno decretato il successo.
Partendo dalle fasi finali dell'atterraggio lunare nel 1969, il film segue le ipotetiche misure di sicurezza che la CIA si prese per evitare che la fatidica incredibile impresa potesse essere conclusa prima che dagli Stati Uniti, dalla accewrrima nemica Unione Sovietica, in un clima di tensione e guerra fredda che le pagine di quell'epoca testimoniano in modo eclatante.
Pertanto l'agenzia investigativa segreta dà incarico ad un corpulento e caratteriale suo funzionario di contattare l'eccellente regista Stanley Kubrick che, forte di un film già allora unanimememnte cosiderato eccelso, si sarebbe dovuto incaricare di girare un ipotetico sbarco lunare da mandare in onda nel caso che quello vero fosse andato storto.
Il problema è che l'uomo ha la sventura di imbattersi anziché in Kubrick, in uno squinternato agente di un ancor più devastato complesso musicale. Sarà l'inizio di una farsa nella farsa, che darà luogo ad una ricostruzione dei fatti davvero eccentrica fino a fare esplodere la situazione in una esilarante parata di numeri e situazioni spesso piuttosto divertenti.
Bella coppia inedita quella rappresentata dal gigante ruvido Ron Perlman e il giovane pel di carota Rupert Grint, per un film tutt'altro che geniale, che sa tuttavia rendersi simpatico e divertente anche grazie ad un'abile e laccata ed eccentrica ricostruzione d'epoca, che trova il suo spasso più riuscito nei dettagli del set ove viene preparato l'inganno (dell'inganno).
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