Regia di Cédric Anger vedi scheda film
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Provincia francese anni'70, anzi verso la loro fine: il 1978 precisamente, per un film francese torvo, teso ed interessante che ripercorre le efferate gesta, realmente accadute, di un serial killer che terrorizzò la banlieue francese di quegli anni, quando in alcune strade di campagna vennero ritrovati i corpi senza vita di alcune ragazze, uccise a colpi di pistola e abbandonate senza vita in fossi o cigli stradali di percorsi isolati o di campagna. LA PROCHAINE FOIS JE VISERAI LE COEUR (“La prossima volta mirerò al cuore”, si riferisce alla sinistra promessa che l'assassino seriale comunica per iscritto alla polizia quando uno dei suoi colpi fallisce e la vittima riesce a sopravvivere), è l'opera seconda del regista Cédric Anger ed in Italia è stato visto qualche mese fa al Festival Internazionale del Film di Roma, nella categoria "Mondo Genere".
Il film pone lo spettatore in una posizione privilegiata rispetto alle indagini della polizia: sappiamo da subito, non sarà mai un segreto, che il colpevole è un integerrimo gendarme trentacinquenne, pure lui coinvolto nelle indagini (su se stesso): un ragazzo serio ma timoroso della bellezza femminile, impacciato con le ragazze e succube di una timidezza che lo blocca e lo fa esplodere in una forma di ira nei confronti delle giovani belle ragazze che anche solo un poco ostentano la bella presenza che una natura benevola ha donato loro.
Teso e fosco, il film si circonda di un paesaggio altrettanto grigio, freddo ed inospitale di una provincia che cerca di difendersi e di smascherare questa letale incontrollata minaccia. Intanto seguiamo il progredire di una follia che stenta a contenersi, anche se ad un certo punto il protagonista viene letteralmente irretito dalla avvenenza della giovane donna che si occupa delle pulizie di casa: una bellezza così sfolgorante (è quella di Ana Girardot, splendida, già vista ne Les Revenants) che sembra placare, ma è solo un miraggio, la sua follia assassina.
Guillaume Canet, non nuovo a parti controverse del folle psicopatico, è bravo e perfetto per un ruolo sgradevole e non certo facile. Una pellicola che meriterebbe un giro distributivo nel nostro paese: ma la presenza accennata poco sopra al Festival di Roma 2014, non è di per sé una circostanza sufficiente purtroppo a garantirgli una regolare distribuzione nei nostri circuiti.
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