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La prochaine fois je viserai le coeur

Regia di Cédric Anger vedi scheda film

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La recensione su La prochaine fois je viserai le coeur

di pazuzu
7 stelle

È il 1978 nella campagna francese, e Franck Neuhart si guadagna da vivere svolgendo con estrema precisione il proprio lavoro alla gendarmeria nazionale, tanto da essere considerato dal proprio luogotenente il migliore della sua squadra. Franck ha circa quarant'anni, ma vive ancora a casa con mamma e papà, che lo invitano a farsi avanti con la bella domestica Sophie, che gli fa gli occhi dolci mentre lui sembra non accorgersene. Franck ama guidare automobili ma non ne ha nessuna sua: preferisce affittarle (o rubarle) e con esse sfrecciare sulla strada asfaltando ragazze in motorino. Resosi presto conto di quanto sia difficile centrarle e lasciarle stecchite in maniera così acrobatica, decide di cambiare tattica ed optare per la soluzione più comoda: abbordare autostoppiste e poi freddarle nell'abitacolo a pistolettate. Salvo poi tornare in servizio e dare la caccia, assieme ai colleghi, al misterioso maniaco che uccide donne scegliendole a caso. Ovvero a sé stesso.

Presentato al Festival di Roma nella sezione Mondo Genere, La Prochaine fois je viserai le cœur (tradotto: la prossima volta mirerò al cuore) è un thriller ispirato a fatti realmente accaduti. Fatta la tara di questo espediente tanto abusato da suonare ormai come una minaccia, resta un film godibile e teso, interamente visto e sviluppato dal punto di vista dello squilibrato protagonista. Cédric Anger (regista e sceneggiatore giunto qui alla sua opera terza) lo segue ovunque, obbligando lo spettatore, se non proprio ad empatizzare con lui, perlomeno a guardare con i suoi occhi, provando per un paio d'ore scarse l'ebbrezza di entrare nella mente di un maniaco omicida. Unitamente ad una direzione attenta, asciutta e rigorosa, La prochaine fois je viserai le cœur si fa valere per la linearità e la pulizia della scrittura (che pecca giusto di qualche lungaggine nella parte iniziale), arricchita da lievi puntate di un'ironia gelida al punto di far accapponare la pelle per il fatto stesso di star sorridendo per le gesta di un individuo mostruoso nella sua apparente normalità: un potenziale vicino di casa quasi simpatico nel suo essere impacciato e bizzarro, il solito insospettabile che dietro la maschera da timido un po' scontroso nasconde pulsioni represse e scatti di incontenibile ferocia. Ad interpretarlo, peraltro ottimamente, un Guillaume Canet conciato come il fratello sfigato di Ryan Gosling.

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