Trama
Claude e Marie Verneuil, appartenenti alla grande borghesia di provincia, sono una coppia di genitori molto tradizionali, che si dichiarano di mentalità aperta. Le loro amate figlie si sono innamorate di uomini di origini e fedi differenti dalle loro e i due sono costretti a far buon viso a cattiva sorte. Senza voler sembrare razzisti, Claude e Marie hanno sempre desiderato che le loro ragazze si sposassero in chiesa seguendo i loro valori e ben presto la figlia minore sembra accontentare i loro desideri, incontrando un buon ragazzo cattolico, che però è di origine ivoriana.
Approfondimento
NON SPOSATE LE MIE FIGLIE!: IL "DRAMMA" DEI MATRIMONI MISTI
Diretto da Philippe de Chauveron e scritto dal regista con Guy Laurent, Non sposate le mie figlie! racconta la storia dei coniugi francesi Claude e Marie Verneuil, una coppia di cattolici costretti a confrontarsi con le scelte matrimoniali (a loro dire sbagliate) delle quattro figlie. Benestanti, ben intenzionati e molto educati, i Verneuil hanno cercato di far buon viso a cattiva sorte quando tre delle loro quattro figlie hanno deciso di sposare uomini di differenti religioni e origini: un arabo, un cinese e un ebreo. Così, il giorno in cui la minore delle figlie comunica loro che sposerà un cattolico, Claude e Marie si sentono al settimo cielo prima di scoprire che il futuro quarto genero è in realtà un giovane ivoriano, con tanto di genitori al seguito.
Campione di incasso in patria con oltre 60 milioni di euro racimolati e 12 milioni di spettatori in sala, Non sposate le mie figlie! nasce dal desiderio del regista di giocare (in maniera anche scorretta) su temi come la religione, l'appartenenza e l'etnia, partendo da un dato statistico concreto che vede i francesi "campioni" di matrimoni misti: mentre le coppie miste in tutta Europa rappresentano una quota del 3%, in Francia tale dato sale fino al 20%, generando più di un qualche problema nelle famiglie di stampo prettamente cattolico.
Con la direzione della fotografia di Vincent Mathias, le scenografie di François Emmanuelli, i costumi di Eve-Marie Arnault e le musiche di Marc Chouarain, Non sposate le mie figlie! punta anche ironicamente il dito contro il patriottismo francese, che considera i figli degli immigrati pienamente francesi, ma non per questo può essere considerato un film a tema o con un messaggio di fondo: lo scopo della storia, come dallo stesso regista dichiarato, è solamente quello di divertire in un momento storico caratterizzato da grandi crisi economiche e politiche.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Protagonisti principali di Non sposate le mie figlie! sono gli attori Christian Clavier e Chantal Lauby, interpreti dei personaggi di Claude e Marie Verneuil. Uomo di mezza età e conservatore, Claude è dotato di una pungente ironia che facilmente mette in mostra. Marie, invece, è una mamma gentile e abituata ad andare d'accordo con tutti e a non creare problemi. Perennemente educata e per bene, vive una piccola depressione come tutte le donne della sua età cresciute in un certo modo.
Attenti alle tradizioni di famiglia, Claude e Marie si sono sposati nella stessa chiesa in cui erano convolati a nozze anche i loro rispettivi genitori e sognano che almeno una delle loro quattro figlie si sposi lì. Aggrappati ad alti valori, mai avrebbero immaginato di dover gestire i forti e diversi temperamenti delle loro ragazze, arrivando a convincersi di non essere stati in grado di allevarle nella maniera giusta. Desiderosi di essere "persone come tutte le altre", vedono a loro modo le figlie quasi privarli della loro borghesia con i loro matrimoni: Isabelle, interpretata da Frédérique Bel, ha finito con lo sposare l'arabo Rachid, impersonato da Medi Sadoun; Odile, portata in scena da Julia Piaton, è andata in sposa all'ebreo David, supportato da Ary Abittan; e Ségolène, con il volto di Emilie Caen, ha ceduto al cinese Chao, con le fattezze di Frédéric Chau.
Tutte le speranze di un buon matrimonio "cattolico" sono riposte nella figlia minore Laure, interpretata da Elodie Fontan, che invece si presenta con Charles, il fidanzato ivoriano a cui presta il volto l'attore Noom Diawara. A complicare ulteriormente le cose intervengono poi Madeleine e André Koffi, i genitori di Charles portati in scena dall'attrice congolese Salimata Kamate e dal connazionale Pascal N'Zonzi.
Note
Il film ha una sceneggiatura semplice, ben congegnata, forte dell’accumulo di stereotipi che quasi si annullano tra loro invece di risultare offensivi. Alla fine trionferanno, come da copione, i buoni sentimenti, la tolleranza anche politica e le affinità di genere. Non sposate le mie figlie! diverte il giusto, a patto che non ci si aspetti chissà che. Del resto il limite, o forse il pregio, della commedia potache è proprio quello di essere sempre “nella media”.
Trailer
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Commenti (9) vedi tutti
-Non preoccuparti papà, i tuoi consuoceri non sono razzisti, hanno altre tre figlie: una ha sposato un ebreo, un'altra ha sposato un giapponese e un'altra ancora un arabo... -...ma con chi ci stiamo imparentando? Non saranno mica comunisti?!
leggi la recensione completa di Dandy RottenDivertentissimo e intelligente !
commento di DelfinoDelfinoFilm molto divertente.. regia ok e bravi gli attori.. per una serata rilassante.. voto 7
commento di nicelady556/8voto oggettivo/soggettivo
commento di paolofefeForse superficiale , certamente divertente ....
leggi la recensione completa di daniele64Commedia dei luoghi comuni, capace di toccare con tatto e classe argomenti delicati. In 90 minuti si riesce a sorridere sulle nostre meschinità e pensare a quanto sono stupidi i nostri pregiudizi. Obiettivo nobile e risultato ampiamente godibile. Promossa.
leggi la recensione completa di silviodifedeIl film è spassoso, frizzante e divertente senza scadere mai nel volgare.
leggi la recensione completa di TrigonellaTipica commedia francese sulla multirazzialità. Qualche banalità ed una sceneggiatura leggera leggera, tendente al buonista. In superficie divertente, in profondità quasi ammiccante alla folta categoria dei tolleranti, ma col naso turato.
leggi la recensione completa di scandonianoRispetto ad altre commedie francesi devo dire che stavolta sono rimasto un po' deluso. Una storia che scorre via un po' troppo velocemente raggiungendo la "fine" senza un punto forte. Pochissime scene di autentica ironia, inoltre si poteva giocare un po' di più sul trittico dei generi ebreo-musulmano-cinesi.
commento di argo979