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Passer l'hiver

Regia di Aurélia Barbet vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Passer l'hiver

di alan smithee
8 stelle

16-18 mars 2014 -LE PRINTEMPS DU CINEMA.  Concludo la mia terza serata "francese" dedicata al cinema (scontato) con due ottimi film, legati anche questa volta entrambi, inconsapevolmente, da un filo rosso: in questo caso la madre dei due protagonisti. Qui nella notevole piccola opera d'esordio di Aurelia Barbet seguiamo la quarantacinquenne Claire al cappezzale della madre, ricoverata in ospedale in condizioni serie che fanno pensare al peggio, e al lavoro presso una stazione di rifornimento di benzina, dove condivide la gestione della pompa di carburante e del bar assieme ad una ragazza molto più giovane. Triste per le condizioni della madre, per la solitudine che sta vivendo in quel periodo grigio, sconcertata dal fatto che il fratello cominci a sua insaputa a far vedere ad interessati la casa della madre, dandola già per morta, Claire improvvisa con la collega una festicciola a due durante il turno solitario della sera di capodanno. Poi un giovane e bel ragazzo giunto a fare il pieno la invita ad andare a vedere il mare assieme. Un po' titubante Claire lo segue, per non fare piu ritorno. Preoccupata Martine, la collega, la mattina dopo parte con la Lada color bordeaux della scomparsa alla sua ricerca. A questo punto il film, che trae in inganno tingendosi di giallo solo in apparenza, si sviluppa e sposta la sua attenzione più su questo secondo personaggio, anch'esso irrisolto ed insoddisfatto. Le atmosfere cupe e pittoresche di una Normandia invernale suggestiva e poetica aiutano ad entrare in due personaggi di donna che la regista ama incondizionatamente, salvo frenare sul piu bello l'acceleratore di una storia e di una ricerca che, come nella vita di tutti i giorni, nasconde pur sempre la quotidianità e i tempi morti che contraddistinguono le nostre vere ansie, le nostre più credibili preoccupazioni. Un bellissimo manifesto semplice ed efficace (con la vecchia Lada familiare bordeaux in bella vista) seduce ed attira lo spettatore che non si pentira', probabilmente, di aver scelto questo struggente e poetico film.

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