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La famiglia Bélier

Regia di Eric Lartigau vedi scheda film

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La recensione su La famiglia Bélier

di alan smithee
7 stelle
locandina

La famiglia Bélier (2014): locandina

 

"Emozionante, magnifico, canterino", aggettivi che in Francia si pronunciano tutti in rima, oppure qui in Italia: "Emozionante e commovente, un film che vi farà stare bene". Stiamo parlando de LA FAMILLE BELIER, campione d'incassi di fine anno dopo l'agguerrita concorrenza dei connazionali "Non sposate le mie figlie" e "Samba". Una commedia acchiappa-pubblico che fa ridere e piangere, e quindi a tutti gli effetti "star bene", parlandoci in toni agrodolci, ironici e certo un po' furbetti e calcolati di una famiglia di allevatori della provincia francese, in cui tutti, madre, padre e figlio quattordicenne, sono sordomuti e felici, mentre Paula, la figlia sedicenne, non solo non lo è, ma è pure dotata di una voce rara ed incantevole con la quale è in grado di sfondare nel mondo della musica.

L'unico problema è farlo capire ai propri cari, che non possono rendersi conto, loro malgrado, di cosa possa significare essere dotati di una qualità che loro non possono percepire, concepire, valutare; risulterà pertanto davvero impegnativo riuscire a convincere due ostinati, simpatici ed istrionici mamma e papà a lasciar partire verso la capitale la loro figlia-gioiello, aprendole la via per un successo che potrebbe essere pienamente nelle proprie corde.

Un film acchiappa pubblico, che infatti risponde da quasi tre mesi affollando le sale, ridendo, piangendo, partecipando ad un dramma che si stempera nella semplicità e sconsideratezza di complici atteggiamenti di cameratismo e amori giovanili che sbocciano con irruenza. E come non emozionarsi di fronte alla bella voce della nostra bionda protagonista che intona un addio, o quantomeno un arrivederci, ai propri genitori semplici, amorosi pur se resi goffi e buffi da un problema che per loro è più una caratteristica che un handicap. Come non commuoversi di fronte ad un padre che non potendo udire la bella voce che esce dal ventre della propria figlia, appoggia una mano sulla gola a sentir vibrare le corde vocali, come per apprezzare un dono del cielo che a lui non è permesso di percepire in modo tradizionale.

A far vincere la pellicola sono soprattutto due interpreti straordinari come Karin Viard e Francois Damiens, nei panni dei due genitori bizzarri ma di cuore, volti notissimi in Francia, attori strepitosi dalla grande carica comica e drammatica; caratteristiche queste, piuttosto antitetiche, che entrambi riescono a dosare con straordinaria disinvoltura e naturalezza.

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