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Midnight Special

Regia di Jeff Nichols vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Midnight Special

di maurizio73
4 stelle

Supernatural movie che si ispira ai modelli politicamente corretti (e riveduti) di un rendez-vous interplanetario di spielberghiana memoria è un film derivativo e sensazionalistico che non riesce a bilanciare l'attenzione per i dettagli del racconto cinematografico col più ampio respiro della sua vocazione alla parabola morale.

Sottratto dal padre, grazie all'aiuto di un suo amico poliziotto, da una comunità religiosa che gli attribuisce poteri sovrannaturali, il giovane Alton è ricercato dagli emissari di quest'ultima e dal governo federale mobilitatosi in massa per l'occasione. Raggiunta la madre biologica del ragazzo, il gruppo si mette in viaggio verso una destinazione segreta che, in un giorno prestabilito, sembra essere il luogo predestinato per una misteriosa rivelazione apocalittica. 

 

locandina

Midnight Special (2016): locandina

 

Se il luogo prediletto del cinema di Jeff Nichols sembra da sempre essere una provincia americana di rancori e ossessioni ataviche dove i panni sporchi si lavano in famiglia, il luogo comune di questo supernatural movie è invece quello dichiaratamente mainstream della sua prima opera non indipendente (targata Warner) che si ispira ai modelli politicamente corretti (e riveduti) di un rendez-vous interplanetario di spielberghiana memoria (Incontri ravvicinati del Terzo Tipo). Poco male, tanto più che il road movie a conduzione familiare si presta bene ad assecondare il dinamismo di una caccia all'uomo dove la commistione tra buoni sentimenti e sanguinose rese dei conti sono le costanti di un cinema riflessivo e spettacolare che sembra soddisfare le esigenze tanto del pubblico generalista che della solite kermesse autoriali a cui il nostro non manca mai. La quadratura del cerchio, come sempre nel caso di un'opera tutto sommato convenzionale, sta' proprio nell'originalità della storia e nello spessore di caratteri che dovrebbero sopperire con credibilità e coerenza, ai voli pindarici di un plot che sappiamo benissimo dove andrà a parare. Costruito sul doppio, a tratti triplo, binario di una convergenza di interessi egoistici (familistici, millenaristici, nazionalistici) centrati sulla figura messianica di un piccolo supereroe fotofobico con occhialetti da sub e cuffie antirumore, il film di Nichols prende subito una strada piuttosto confusa (soprattutto in fase di editing) che ci porta dalla fuga col pupo lastricata di buone intenzioni e troppi morti (A Perfect World, Arizona Junior), alla feroce rivalsa di fanatici religiosi sul piede di guerra (Martha Marcy May Marlene) fino alla manipolazione governativa di una realtà multidimensionale che sfugge inevitabilmente al controllo dei suoi sprovveduti emissari (The Signal, Beyond: Two Souls), per concludersi con una spettacolosa e dispendiosa operazione di recupero aliena (ma 'o guaglione è figlio a chi?) che sa di proselitismo pacifista interstellare (senza codici di comunicazione multitonali e con Adam Driver al posto di Truffaut, sic!) e smodato esibizionismo tecnologico centrato sul Golfo del Messico. Insomma tutto abbastanza derivativo e sensazionalistico per un film che non riesce a bilanciare l'attenzione per i dettagli del racconto cinematografico col più ampio respiro della sua vocazione alla parabola morale e con un finale che si allunga oltre il dovuto. A parte una contrita e scolorita Kirsten Dunst (madre coraggio di un figlio fatto di luce), gli altri se la cavano abbastanza bene: compreso il S.Giuseppe putativo del 'feticcio' Shannon e la generosità fraterna dello squadrato Edgerton. Bellissima la fotografia di Adam Stone. Candidatura per l'Orso d'oro al Festival di Berlino 2016.

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