Regia di Roy Andersson vedi scheda film
...e gli capita sotto pure Anderson con la sua turpe troupe che gira un film.
Getta, distratto come un piccione che se la rischia seduto su un ramo anziché su un cornicione, un'occhiata alle riprese
(campi lunghi, sequenze fisse, dialoghi ridotti al minimo - in molti contenti di sapere che gli interlocutori stanno bene - chiari affronti alle forze militari, senso dell'humor ai minimi sindacali, erotismi evocati, iconiche scenografie hopperiane, faccette che esprimono inespressività anche con la maschera, quadri di quotidianità così insulsi da sembrare quasi insulsi quadri di quotidianità, pause dense, sotterfugi visivi in secondo e terzo piano tanto per mettere alla prova lo spettatore medio, utenti alla fermata che attendono l'autobus che non passa da martedì. O da mercoledì?),
poi, all'improvviso spicca il volo in cerca del set di Christopher Nolan.
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