Espandi menu
cerca
Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza

Regia di Roy Andersson vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mariogri

mariogri

Iscritto dal 27 ottobre 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 2
  • Post -
  • Recensioni 80
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza

di mariogri
4 stelle

Per la prima volta, e credo sara' l' ultima, ho assistito ieri sera, davanti alla TV, alla consegna dei premi della 71esima mostra del cinema a Venezia: rabbia e delusione. I soliti personaggi arcinoti ( ma solo per gli addetti ai lavori), tutti incravattati ed infiorettati, una madrina imbambolata ed emozionata che ha candidamente ammesso, in una intervista ad un cronista della Rai, di non aver visto neppure un fim della rassegna; personaggi politici che nulla centrano col cinema, in bella mostra di se' nelle primissime file; la presidente della Rai, personaggio obsoleto ed assai invecchiato, come la nostra TV, che si abbandonava (beata lei) ad encomi, apprezzamenti e sperticate lodi, nei confronti dei films in gara, ed appariva lontana anni luce sia dal firmamento (quello vero) cinematografico, sia dalle aspettative del pubblico..mancava solo il classico cardinale e poi sarebbe stato fatto bingo. Tutto questo per assistere a premiazioni tra lor signori, mentre il semplice cittadino che dovrebbe acquistare il biglietto sembrava un povero Carneade, sconosciuto, estraniato, innominato, sgradito e senza pretese. Ma veniamo alla consegna del Leone d'oro: ha vinto tale Roy Andersson, regista misconosciuto svedese, con il suo ''A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence''che sembra concludere una sua trilogia sull' essere umano iniziata nel 2000 da ''Canzoni di secondo piano'' e conclusa nel 2007 da ''You, The living''. La trama: due personaggi, a Gotenburg, Sam e Jonathan, si aggirano per la citta' vendendo articoli un po' macrabi ed un po' divertenti, e intanto si confrontano con le contradditorieta' del genere umano, con i loro egoismi, opportunismi, risentimenti: la grandezza della vita si mesce con le meschinita' dell' uomo e con la sua contorta personalita', variegata e fragile che a volte si oppone e a volte no ai cimenti della vita. Un assunto, di per se', pregevole, addirittura solenne, ma, dio mio, quanta noia e paranoia nelle povere cellule grige del malcapitato spettatore, che, alla fine della proiezione, esce dalla sala stressato, psicologicamente indebolito e, ahilui, mortificato. Se avessimo voluto ascoltare un sermone di stampo filosofico, saremmo andati di corsa ad un seminario per specialisti, ma seduti in poltrona davanti ad uno schermo di venti metri, desideremmo distrarci, magari divertirci, senza inutili capogiri da stress. Inoltre, ve lo immaginate una coppia cha davanti al botteghino di una multisala chiede: ''...mi scusi, due biglietti per...per, aspetti che l' ho scritto sullo smartphone, si, ecco: A pigeon sat on a branch reflecting...reflecting...mi aiuta lei, per favore?''  Ho letto su un quotidiano di tiratura nazionale che la ''triste'' mostra veneziana di quest' anno ha avuto successo tra il pubblico unicamente  grazie al sesso che, in abbondanza, e' stato riversato sullo schermo, come nel lunghissimo lungometraggio di Von Triers, ''Nynphomaniac'', durata 330 min., considerato ''porno d'autore'' da certi critici salottieri e un po' snob: sappiano costoro che non esiste il ''porno'' d' autore ma soltanto il porno, punto. Ad ogni modo, per ritornare al vincitore della mostra, vorrei rivolgere un invito ai giornalisti del sito Film-Tv, al quale sono iscritto da molti anni e su cui ho recensito 27 films: '' siate voi stessi,  e non lasciatevi irretire da mode o '' sapienti'' elucubrazioni intellettuali di questo o quel critico; il cinema e' soprattutto divertimento, distrazione, anche impegno, certo, purche' non disgiunto da quella forma di spettacolo che il grande schermo deve necessariamente garantire''. Se al botteghino, il vincitore dello scorso anno a Venezia e quello dell' anno prima hanno fatto flop, non si puo' incolpare lo spettatore, ma solo certi addetti ai lavori che sono troppo spesso inclini ad incensare opere inutili, se non insulse, e si trovano lontanissimi dalle sue aspettative. Titolo: ''A Pigeon Sat On A Branch Reflecting On Existing''; Regia: Roy Andersson; produzione: Svezia; durata: 101 min.; genere: commedia; voto: 5. Firmato: Mario Grippo, Milano, mail: mario_grippo@hotmail.it

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati