Regia di Nuri Bilge Ceylan vedi scheda film
Come in un dramma teatrale (materia, tra l'altro, nella quale si cimenta con alterne fortune il protagonista del film, alle prese con la stesura di una "Storia del teatro turco" a cui sembra non voler mai porre fine), le vicende personali di una famiglia proprietaria di un hotel in Cappadocia che si intrecciano con quelle di una povera comunità di loro affittuari, ma anche al disvelamento di rancori sopiti per anni all'interno dello stesso nucleo familiare. Forse questa ultima parte è quella meno efficace del film, un eterno rimpallo di colpe, incomprensioni, silenzi e fraintendimenti. Per il resto comunque il film mette bene in luce la difficoltà di riuscire a mantenere rapporti in una famiglia che sembra disgregarsi sotto il peso delle incomprensioni, in una sorta di inverno spirituale dove solo il silenzio può riportare un pò di pace e serenità. Su tutto incombe, come un velo in grado di sopire ed attutire ogni eccesso, il freddo inverno turco che un'ottima fotografia ci restituisce in tutto il suo fascino.
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