Regia di Nuri Bilge Ceylan vedi scheda film
CANNES 2014 – PALMA D'ORO
Winter sleep allude certamente ad una sorta di dormiveglia guardingo, sospeso nel gelo circostante, che prende gli abitanti nel pieno inverno in un caratteristico piccolo e stupendo villaggio dell'Anatolia: una serie di case scavate nel tufo in mezzo ad una valle di colline coniche che paiono il paesaggio affascinante di un pianeta di Flash Gordon, o anche un presepe troppo perfetto e da sogno per essere vero; ma reale e noto a tutto il mondo, tanto da essere meta di viaggi e turismo se non di massa, certo di un passaggio ricorrente.
Proprio grazie a ciò Aydin, ex attore sulla sessantina, si è arricchito grazie ad un bed and breakfast piuttosto curato e caratteristico che gestisce con un certo successo, coadiuvato dalla giovane e bella moglie e dalla sorella, recentemente divorziata e per questo accorsa sotto il suo nido.
Nel tepore gradevole di quelle grotte naturali lavorate da mani esperte e rese abitazioni confortevoli e di lusso, nell'uomo, come nelle altre due donne, maturano sempre più forti e drammaticamente reali, dubbi esistenziali ed insoddisfazioni latenti che hanno segnato la vita di ognuno dei tre: vite irrisolte, piegate dalle necessità e dalle vicissitudini della vita: esistenze non certo disagiate o umili, ma certamente non espressive di potenzialità compiute.
Ne derivano frustrazioni, ripicche, tensioni e confessioni di verità scomode che feriscono profondamente ognuno dei protagonisti.
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Ad accentuare il disagio della situazione, un gesto vandalico ad opera di un bambino, figlio di un burbero ex galeotto appartenente ad una famiglia di affittavoli del protagonista, riaccenderà antichi rancori tra due classi opposte tenacemente nei decenni.
Strutturato con cinque o sei lunghe scene di stampo pressoché teatrale, Winter Sleep trova il tempo e la dinamica perfetta per prendere fiato nel gelido inverno di immagini a perdita d'occhio che mozzano il fiato, complice un paesaggio rurale e naturale unico al mondo, quasi irreale, che tuttavia non basta ad elevare l'uomo distogliendolo dai suoi futili crucci, dalle sue tensioni emotive, dal profondo esaurimento che coglie tutti i protagonisti, costretti ognuno a suo modo a piegarsi ad una vita che a mala pena si accetta per sopravvivere.
Ceylan si prende tutto il tempo per accendere i fuochi tra le ceneri ardenti che solo apparentemente sembravano domate. Il suo non è forse il suo miglior film fino ad ora realizzato, ma il corollario di un'opera notevole che merita un premio prestigioso come la Palma d'Oro a Cannes.
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