Regia di Ramin Bahrani vedi scheda film
Dannis Nash perde il lavoro. Tempo di crisi, mancanza di soldi, mutui da pagare alle banche, case da pignorare al malcapitato di turno. Il mercato immobiliare crolla, si apre il sipario sulla speculazione edilizia. Rick Carver è un imprenditore senza scrupoli che lucra sulla drammatica situazione in cui versano centinaia di famiglie, costrette sul lastrico dal sistema. Le forze dell'ordine e i giudici nei tribunali svolgono il loro impassibile e distaccato dovere, al motto di dura lex sed lex. Andrew Garfield e Michael Shannon danno vita al ritratto di due volti della stessa medaglia: il disperato alla ricerca a tutti i costi di riscatto economico e l'uomo di successo col pelo sullo stomaco, scafato e imperturbabile. Attuale come non mai, 99 Homes è una pellicola tirata, iperrealistica, lucida, che rappresenta senza far sconti all'infranto Sogno Americano un presente tragico, ingiusto, vergognoso, inumano. Una Nazione cinica costruita solo per i vincenti, come recita in un monologo di grande capacità attorale l'inquieto e granitico volto di Shannon, dove l'onesto cittadino è destinato a soccombere, e dove lo squalo a caccia di soldi è disposto a fare carte false pur di ingrandire il suo impero di denaro e mattoni. Madri, figli, anziani soli, povera gente, ingannati tutti in un teatro dell'assurdo votato al raggiro e al furto. Case vuote, piscine, strade come vetrine, proprietà, contratti, pistole e, sopra i tetti, un sole che vede, splende e passa oltre. Da brividi. Un pugno nello stomaco, dotato di ritmo e tensione alti, di ottima recitazione, di un finale non scontato. Presentato a Venezia 2014, il film è uscito solo ora direttamente in circuito video. Peccato, avrebbe sicuramente meritato un giro in sala. Da vedere.
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