Regia di Amanzio Todini vedi scheda film
Tristissimo epilogo di un caposaldo del nostro cinema, del quale non se ne sentiva proprio il bisogno: il terzo capitolo de 'I soliti ignoti' esce fuori tempo massimo, quando ormai della commedia all'italiana era stata decretata la fine nello splendido 'La terrazza' di cinque anni prima ed è diretto in maniera sciatta da Amanzio Todini, per fortuna autore in tutto di soli due film.
Si va avanti stancamente con la nostalgia per l'inarrivabile capostipite e crea un certo disagio rivedere dei grandi come Mastroianni e Gassman in un progetto di cui non sembrano convinti, data la svogliatezza delle loro interpretazioni.
L'unico elemento degno di nota della sceneggiatura è il confronto tra la microcriminalità, i furtarelli e il vivere sostanzialmente di espedienti dei 'soliti ignoti' e la nuova delinquenza, basata su traffico di droga e esportazione illegale di valuta.
Nonostante il titolo, gli anni trascorsi tra i due film sono quasi trenta e, purtroppo, si vedono tutti!
Voto: 5.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta