Regia di Amanzio Todini vedi scheda film
Il titolo non tiene conto che "I soliti ignoti" veri e propri,con Mastroianni,è del 1958,e quindi gli anni sono quasi trenta.E già due anni dopo ci aveva provato Nanni Loy a dare un seguito alla commedia di grandissimo successo di Mario Monicelli,che in molti indicano come la nascita vera e propria della commedia all'italiana moderna,con buon successo di pubblico,e Nino Manfredi al posto dell'interprete di "Otto e 1/2":questo atto terzo,uscito nello stesso anno in cui sempre Loy girava un prosieguo dei due "Amici miei" non riuscitissimo,fu l'esordio per lo sceneggiatore Amanzio Todini come regista,esperienza poi ripetuta una sola volta.Il film è una commedia a fondo amaro,con protagonisti invecchiati e malandati,in un'Italia in cui non si riconoscono,sgarbata e senza pazienza.Tiberio il fotografo torna a casa dal carcere e scopre la moglie con un energumeno manesco,che gli ha preso il posto,e Peppe Er Pantera e Ferribotte gli offrono una nuova collaborazione che dovrebbe farli "svoltare":Naturalmente i guai non saranno pochi,e la conclusione sarà addirittura più drammatica del solito.Todini,forse impacciato per i grossi nomi che dirige /Gassman tuttavia fa una partecipazione,compare in qualche scena),non realizza un film ignominioso,ma abbastanza sciatto,che sfocia continuamente nel rimpianto di un Paese più decoroso,con una delinquenza all'acqua di rose,ed il contrasto con una "mala" fredda e senza pietà,che uccide senza porsi tanti dubbi.Da ridere c'è poco,Mastroianni tira avanti la carretta in maniera professionale,ma il film è abbastanza trascurabile,e tutto sommato,come seguito,piuttosto tardivo e tirato via.
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