Regia di Harold Cronk vedi scheda film
Non capita tutti i giorni poter vedere un film su Dio, e naturalmente ha destato il mio interesse. La storia è presto detta: un giovane al primo anno di studi universitari decide di iscriversi al corso di filosofia condotto da un docente ateo, il quale costringe tutti i discenti a sottoscrivere la radicale affermazione che "Dio è morto", ma un discente, il protagonista, non accetta questa prostrazione, non sottoscrive tale affermazione e viene invitato dal docente a svolgere tre lezioni sull'esistenza di Dio, ma se fallirà nel suo intento avrà la bocciatura assicurata. Intorno a questa vicenda centrale, se ne affastellano altre correlate: una ragazza di sinistra giornalista a caccia di notizie contro i fedeli cattolici, tra cui un devoto che lucra, attraverso un programma quotidiano di preghiere, sulla propaganda di un dispositivo di sua invenzione che attrae e uccide le anatre; il fidanzato della giornalista, assolutamente cinico, che pensa solo ai soldi, che non vuole aver a che fare con sua madre affetta da demenza senile, nonostante le esortazioni della sorella, e appena viene a sapere che la sua giovane ragazza giornalista ha il cancro se ne lava le mani, mentre lei, in preda all'angoscia della morte, si converte; nel frattempo la sorella del cinico è anche la convivente dell'ateo professore, e dopo alcune umiliazioni sulla sua fede decide di lasciarlo. Per rendere la cosa ancora più circostritta alla religione cattolica, abbiamo anche una ragazza di famiglia islamica che, sopresa dal fratello minore ad ascoltare nelle auricolari la parola di Cristo, viene cacciata dal padre e si va a rifugiare da due docili sacerdoti, alle prese con un'automobile che non si decide mai a mettersi in moto. Nel frattempo, il nostro protagonista si dà un gran da fare a dimostrare l'esistenza di Dio, cercando di evidenziare i limiti del darwinismo e le contradizioni logico- tautologiche di un universo che si genera da sè per via della forza di gravità. In più, prova finale schiacciante, se Dio non esiste, qual è il criterio di verità per dire che Dio non esiste? che ne è della filosofia senza il criterio della verità?
Quello che emerge dal film è che la filosofia è destinata morire se non accetta i teismo cattolico, e tutte le relazioni umane, anche quelle religiose di impronta islamica, se permangono senza la conversione alla fede cattolica, sono destinate a sfilacciarsi. Alla fine vince il Dio cattolico, ma di che Dio si tratta? E' un Dio a stelle e strisce, decisamete repubblicano, cantato allegramente nel concerto finale, che viene comunicato nella rete entusiastica degli sms, che asseconda il mercato e la cacciagione di anatre, perchè tutto quello che si fa nel mondo è peccaminoso, ma quando si va in Chiesa è tutta un'altra cosa, in quanto chi riconosce Cristo sara riconosciuto nel suo nome nell'invisibilità del Regno imminente. Un Dio dunque cattolico ma con qualche venatura protestante, ma molto edulcorato, appositamente fatto su misura per una pragmatica cultura USA, con i suoi steccati divisori, che mette nel caledorne dei non eletti islamici, filosofi, atei e tutti coloro che non hanno il sorriso stampato sulle labbra.
Insomma, se questo film voleva essere un'apologia diretta dell'esistenza di Dio ha peccato di profonda superficialità, a meno che, ma ne dubito, volesse essere un'indiretta critica della religiosità. Mi permetto di dare un piccolo consiglio. Se qualcuno ha dei dubbi e vuole avvicinarsi al messaggio di Cristo, guardando questo film senza criticità rischierà di diventare ateo per sempre o al limite un cristiano poco inquieto e troppo bigotto, di cui il mondo, oggi e mai come oggi, non ha proprio bisogno se non vuole rotolare verso una guerra di in-civiltà.
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