Regia di Paolo Sorrentino, Stefano Russo vedi scheda film
Ognuno trova il proprio paradiso dove meglio crede, con la compagnia di chi ha piacere di avere accanto, nelle circostanze che lo fanno sentire maggiormente felice. Per essere un minuto appena di pellicola, più quarantacinque secondi di titoli di coda, Un paradiso è davvero un esercizio riuscitissimo, a opera peraltro di un futuro regista di successo come Paolo Sorrentino, appena ventiquattrenne, e di Stefano Russo, che negli anni successivi non otterrà altrettanta visibilità, pur continuando a lavorare sia come regista che come sceneggiatore (qui anche il copione è firmato da entrambi). Tre sono gli interpreti, due dei quali partecipano per la prima e ultima volta a un lavoro cinematografico (Leonardo Ragozzino e Mauro Maglione), mentre Antonio Castaldo verrà richiamato proprio da Sorrentino quattro anni più tardi sul set del suo successivo cortometraggio, L'amore non ha confini. Un'idea semplice, chiara e interessante: sintesi e ironia aiutano a concretizzarla in Un paradiso. 6/10.
Un uomo sta per gettarsi nel vuoto. Come sostiene un autorevole studioso, è esattamente quello il momento in cui si ripensa all'attimo più felice della propria vita.
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