Regia di Marie Amachoukeli, Claire Burger, Samuel Theis vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2014 – UN CERTAIN REGARD – PRIX CAMERA D'OR
Angelique è un'entreneuse di un locale notturno. Non è, come si potrebbe pensare, una matura prostituta, ma il suo compito è quello di accogliere i clienti e farli abbondare nelle consumazioni. Giunta alla soglia dei sessanta, la donna, sempre molto curata e vezzosa, inanellata ed incipriata, fasciata in tubini che impegnerebbero una ventenne, deve inesorabilmente e crudelmente affrontare il confronto con le bellezze fresche che affollano il locale, e per questo ne esce inevitabilmente perdente, e spesso sola. Il giorno in cui il suo cliente più affezionato e “resistente”, il pingue Michel, la sorprende domandandola in sposa, per la donna si affaccia concreto lo spiraglio per uscire da una solitudine ormai sempre più minacciosa ed imminente, nonostante la donna abbia già quattro figli grandi, affettuosi, ma lontani da lei.
Tuttavia dopo aver acconsentito, alla vigilia della cerimonia, alla donna sopraggiungono dubbi e titubanze devastanti che le fanno crollare quel mondo di sogni di cartapesca nei quali, ingenuamente, ella aveva deciso di trincerarsi per mettersi al sicuro.
Un piccolo film che ha come unica originalità il fatto di essere sostanzialmente un documentario (di fatto narra la vita della protagonista, che interpreta se stessa così come i quattro figli di lei fanno altrettanto e parimenti ogni altro personaggio che interviene nella storia), arricchito da un canovaccio di sceneggiatura che ne maschera l'apparenza, accentuando la carica emotiva ed il candore poco espressivo, ma autentico e reale, di persone che interpretano loro stesse.
Certo il prestigioso premio della Camera d'or, premio per l'opera d'esordio che nclude tutte le rassegne presenti a Cannes, è davvero troppo per un filmetto che ha discrete premesse, ma si svilisce in dialoghi e situazioni visti mille volte e quasi insulsi.
Pompatissimo in Francia e Svizzera (a Locarno durante il Festival, al quale non partecipava, ogni muro cittadino era tappezzato di locandine del film), il film, girato in modo piuttosto sciatto da un terzetto di registi che include pure Samuel Theis, figlio della protagonista Angelique, è pure lento e senza verve, come forse lo è pure la vita di tutti i giorni, ma questo apsetto non riusciamo proprio a considerarlo un valore positivo per una pellicola davvero incredibilmente sopravvalutata.
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