Regia di Michael R. Roskam vedi scheda film
Chi è senza colpa?
Di sicuro non il regista del film, che da un racconto di Dennis Lehane lungo una decina di paginette tira fuori un dilatato ritratto di borgata bostoniana di cui, francamente, frega un cazzo a nessuno. Anche perchè i casi sono 2: o Boston è davvero così (cfr. il mooooolto migliore -pur con attori peggiori- The Town), e allora gli attentati durante le maratone sono come i petardi a capoDanno, oppure qualcuno a ollivùd sta esagerando per vendere la sua merce scadente.
Qua abbiamo il supremo caratterista James Gandolfini alla sua ultima mangiata (condoglianze, Jim, meritavi un'eredità migliore), l'ottimo Tom Hardy (attore migliore per fare lo psicopatico autistico bisogna inventarlo), e la deliziosa Rapace che al solito sfoggia il suo charme assurdo considerando i confronti con roba tipo Amber Heard o Blake Lively (Noomi davanti alla macchina da presa asfalta tutte). Uno pensa che può venire fuori qualcosa di gustoso. Il film comincia... poi prosegue... come al solito qualche morto (senza morti i film americani non passano il visto della censura, si direbbe)... infine termina. Diciamo che negli ultimi 10 minuti un po' di cinema succede, probabilmente per sbaglio. Dopodiché uno pensa: grazie al cazzo.
Opera d'atmosfera dove l'atmosfera è decodificata dopo 5 minuti (degrado suburbano, criminalità endemica, gente con parecchi problemi, i soliti russi a governare l'economia sommersa, ciccioni che si credono furbi dopo aver perso tutto ciò che avevano alle corse dei cani) e gli 80 seguenti sono solamente una cupa broda pseudonarrativa, risulta fra le più insulse degli ultimi secoli mancando completamente di sceneggiatura (forse un corto di 20 minuti avrebbe reso giustizia al racconto di Lehane).
Le due stelle sono esclusivamente per il cast.
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