Regia di Evan Goldberg, Seth Rogen vedi scheda film
"Tanto rumore per nulla"...o comunque per troppo poco.
THE INTERVIEW è il film che più di ogni altro ha ricevuto recentemente un battage pubblicitario scaltramente pilotato sui binari del timore verso una ipotetica minaccia terroristica alimentata dalle scottanti tematiche che l'irriverente pellicola alimenta, infiammando di un fuoco (fatuo) inutili e sterili polemiche. Sta di fatto che le proteste del governo coreano nei confronti degli Usa ed in particolar modo dirette verso il presidente Obama, altro non hanno prodotto se non una pubblicità gratuita prodigiosa ed immeritata ad una pellicola tanto leggera e sterilmente grossolana, banale e greve, che avrebbe meritato la sordina di tante commedie inutili che saggiamente il pubblico decide, almeno ogni tanto, di ignorare.
Il film riunisce una volta ancora due amiconi gradassi e dall'umorismo non proprio raffinato (o non sempre , per lo meno) come Seth Rogen (qui anche regista assieme a Evan Goldberg) ed il prolifico, impegnatissimo (nel senso di occupatissimo) James Franco, che qui pure produce.
Un manicheo ed un pò viscido ma brillante anchorman televisivo, autore e volto di un talk show tutto gossip e rivelazioni pruriginose dal titolo Skylark Tonight, scopre che il dittatore della Corea del Nord è un suo fan appassionato e che desidera essere intervistato dal celebre presentatore. Per questo lo invita ufficialmente, assieme al suo produttore ed autore (il pingue e greve Seth Rogen) nella sua regal dimora per conoscerlo e stabilire i termini dell'intervista del secolo.
Inutile dire che i due verranno contattati dalla Cia e costretti a collaborare per un piano dalle mire spionistiche volto a far luce una volta per tutte sui segreti della più emblematica e solida roccaforte della dittatura ancora esistente sul pianeta.
Grande clamore per nulla, perché il film, sciocco e noioso, fotografato in modo convenzionale come un serial da pochi soldi, è una inutile rincorsa ed alternarsi di doppi sensi e sketch grossolani e scontati; Franco si sfianca in faccine e smorfiette fastidiose e ripetute, mentre Seth Rogen si spreca in scenette comiche dal fiato corto facendosi inseguire da tigri nel palazzo reale e sottoponendosi a ispezioni rettali invasive quanto imbarazzanti e grevi per salvare la missione segreta che li renderà eroi loro malgrado.
L'unico sprazzo divertente è costituito, ad inizio film, dall'intervento del rapper Eminem e del fascinoso attore Rob Low che, interpretando se stessi mentre si fanno intervistare, confessano rispettivamente e con candore la propria omosesssualità l'uno, e di essere calvo, brutto e felice il secondo.
Un pò troppo poco per esaltarsi e gridare al film dell'anno.
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