Regia di Evan Goldberg, Seth Rogen vedi scheda film
La TV statunitense ha una nuova stella. E' Dave Skylark, un giornalista in grado di incalzare gli interlocutori, personaggi famosi, che lo raggiungono nel suo studio per essere intervistati nel corso del talk-show "Skylark Tonight". Scoperto che anche il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-Um è un suo fan, riesce, grazie all'impegno del suo amico e manager Aaron Rappaport, ad ottenere un'intervista con il giovane uomo di potere. Diffusasi la notizia del prossimo viaggio in Corea del Nord, i due amici sono arruolati dai servizi segreti statunitensi, affinchè sfruttino l'occasione per avvelenare il leader della nazione orientale. Determinati a portare a termine la missione affidata loro, Aaron e Dave partono per Pyongyang; l'impatto con la Corea del Nord, tuttavia, li spiazza. Kim si presenta a loro molto diverso da come è stato descritto; ma il dittatore coreano ha fama di abilissimo manipolatore. "The Interview" è un film molto interessante e senza dubbio coraggioso. A seguito della produzione, il regista ed interprete di Aaaron, Seth Rogen, e l'interprete di Dave, James Franko, sono stati minacciati; le autorità della Corea del Nord hanno fatto fuoco e fiamme, la società produttrice Sony è stata vittima di un attacco hacker. Nonostante ciò, il film ha raggiunto, tramite vari percorsi, il pubblico internazionale. "The Interview" è una commedia scoppiettante dai contenuti satirici; sotto i riflettori è l'establishment della Corea del Nord, apertamente accusato di affamare il proprio popolo, in parte con violenza, in parte sfruttando l'inganno. Il dittatore Kim Jong-Um si presenta ai nord-coreani in qualità di semidivinità. Strane leggende alimentano il dubbio sulla sua natura. L'evoluzione della trama vede i due uomini di televisione statunitensi, falliti i tentativi di avvelenare Kim, affrontarlo sul suo terreno. L'intervista ha luogo, ma invece delle domande concordate, le cui risposte avrebbero condotto alla celebrazione del dittatore, Sylark ne pone altre, variando il "copione" precedentemente scritto e portando Kim a svelare la sua vera natura. In Corea del Nord scoppia il caos, del resto in molti tra i locali non attendevano che quel momento per liberarsi della dittatura. Kim si lancia ferocemente all'inseguimento di Dave ed Aaron, contemporaneamente ordinando il lancio di missili intercontinentali, ma non ha fortuna. Rimane ucciso nel tentativo e ciò blocca anche l'azione bellica contro gli U.S.A. e chissà chi altro. Il dittatore è interpretato da Randall Park; la sua interpretazione ci presenta Kim come uno scaltro manipolatore del pensiero altrui; modi affabili, complicità, condivisione traggono in inganno l'interlocutore. Egli gestisce il potere con determinazione; spietato con gli avversari, capzioso quando conviene, non è tuttavia in grado di conservare la propria freddezza. Quasi fosse un bambino insoddisfatto, è incline a capricci ed esplosioni d'ira. Ciò attesta una profonda immaturità, ereditata probabilmente da genitore e nonno, al pari dei quali è provato da una condizione di solitudine. Egli non ha amici, sono servitori e sudditi. Più d'una sono le occasioni che gli si presentano affinchè si redima, o, al limite, ammetta una sconfitta. Non è in grado di coglierle e pertanto incorre nella sorte peggiore. Nonostante i contenuti, il toni del racconto sono quelli di una commedia al limite del demenziale, ciò in virtù dell'espressività debordante di Dave Skylark, che Aaron cerca in ogni modo di contenere. I dialoghi procedono con una volgarità dietro l'altra, accompagnando una trama tutt'altro che scontata e con qualche momento di tensione. Mi sono veramente divertito nella visione, tuttavia considero questo film un'occasione malamente persa e ciò mi lascia amaro in bocca. Lasciando da parte i riferimenti all'intervento dei servizi segreti, con i suoi metodi di ingaggio ed eliminazione non proprio corretti, le critiche sono tutte contro la Corea del Nord. Assai scontate, dal momento che buona parte della popolazione mondiale conosce più o meno i metodi di Kim e progenitori e le relative conseguenze. Una satira di vero effetto avrebbe portato in scena anche la società statunitense, con le sue mille iniquità ed incongruenze, non risparmiando la stessa da un'analisi critica che altri registi (esempio, Joe Dante) hanno saputo in passato condurre. Ne sarebbe nato un film completamente diverso ? Certamente si. Altrettanto coraggioso ? Ancor di più. Tuttavia, le cose sono andate diversamente. Dunque, godiamo di questo film così com'è, una buona commedia d'azione, a tratti sgarbata, mai noiosa, riempita da una satira dai contenuti facilmente condivisibili, almeno tra le platee "occidentali".
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