Regia di Evan Goldberg, Seth Rogen vedi scheda film
Premetto fin da subito che non vado pazzo per questo genere di film ma devo ammettere di essermi davvero divertito.
Esagerato, sfrontato e incredibilmente stupido, con alcuni momenti davvero esileranti e/o completamente folle.
Il film nasce principalmente come parodia del film Frost/Nixon-Il Duello di Ron Howard e conseguentemente l'obbiettivo principale della satira non è, come potrebbe sembrare, la Corea del Nord di Kim Jong-un (che è un "bersaglio" secondario e, diciamocelo, piuttosto facile) ma il mondo giornalistico USA e, oserei dire, mondiale.
Non è assolutamente, per quanto possa sembrare strano sentirlo, un film politico (lo è diventato poi ma per altri motivi) e nemmeno credo che Seth Rogen abbia avuto interesse, in quel momento, di girarne uno ma è un film, invece, perfettamente in linea con le sue ulitime produzioni (vedi, ad esempio Strafumati e Facciamola Finita) ovvero decisamente pesante nei toni e nelle allusioni, spesso sessuali, politicamente scorrettissimo e che, inevitabilmente, coinvolgono anche il "Supremo leader" e l'intero paese della Corea del Nord, essendone per forza di cose una parte fondamentale della storia.
In questo Rogen non fà sconti a nessuno e, in fondo, si limita a rappresentare Kim Jong-un e il suo paese, ovviamente in modo volutamente parodistico ed esagerato, esattamente come viene raccontato dalla televisione americana (un bambino viziato, egoista ed emotivamente problematico, abile manipolatore dei mass media, potenzialmente pericoloso ecc.), che è poi l'obiettivo principale della sua satira.
Sorprende invece una qualità produttiva decisamente superiore al solito, come del resto una narrazione più coesa e meno episodica rispetto, ad esempio, a Facciamola Finita e ad una regia, dello stesso Rogen, incisiva e sicura, decisamente migliorata rispetto al suo precedente lavoro.
Il cast, oltre a Seth Rogen e al sodale di sempre James Franco, comprende anche Randal Park, Diana Bang, Lizzy Caplan, Anders Holm, Timothy Simons, Ben Schwartz e Charles Rahi Chun.
Tornando poi all'aspetto per cui, inevitabilmente, verrà ricordata la pellicola l'uscita del film fu ritardata a causa della controversa con la Corea del Nord che minacciò ritorsioni "senza pietà" se non venisse impedita la distribuzione del film, definito come un "atto di guerra" e uno "sfrenato atto di terrore", tuttavia la distribuzione del film non venne cancellata.
La Sony, detentrice dei diritti distributivi della pellicola, rimase di conseguenza vittima di un attacco informatico da parte di un gruppo di hacker coreani denominato GOP (Guardians Of Peace) che sottrassero, e parzialmente pubblicarono, la documentazione privata di migliaia di dipendenti della casa distributrice, stelle del cinema e informazioni relative a pellicole della Sony ancora inediti.
Il famigerato Sony Leaks.
A seguito di minacce terroristiche in stile "11 settembre" rivolte ai cinema che avessero proiettato il film, sempre prospettato dai GOP (i cossidetti "Guardiani della Pace"), Seth Rogen e James Franco (Cuor di leoni) cancelarono tutte le loro apparizioni pubbliche per la promizione del film mentre la maggior parte delle catene di multiplex americane si rifiutarono di proiettare The Interview.
Il 17 dicembre 2014 Sony cancellò definitivamente l'uscita del film, specificando di non avere al momento in programma una distribuzione cinematografica, televisiva o in home video del film.
The Interview verrà poi proiettato in circa 200 sale indipendenti negli USA mentre in Europa verrà distribuito come prodotto a noleggio su varie piattaforme.
"Vinco sempre io"
VOTO: 6,5
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