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Boulevard

Regia di Dito Montiel vedi scheda film

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La recensione su Boulevard

di alan smithee
7 stelle
locandina

Boulevard (2014): locandina 

BOULEVARD è, in ordine cronologico, il penultimo film girato per il momento dall’ormai noto e prolifico regista messicano “col passamontagna” Dito Montiel, la cui ultima opera, Man Down, è stata recentemente presentata al Festival di Venezia 2015, alla presenza del regista in cappellino e dell’affiatato protagonista Shia Labeouf.

Tornando al nostro film, esso porta avanti con delicatezza e garbo una storia intimista di una tardiva presa di coscienza ed accettazione di se stessi, essa sarà ricordata innanzi tutto e tristemente, come l’ultima opera in cui appare il grande Robin Williams, morto poco dopo come ultima tragica conseguenza di un brutto esaurimento nervoso.

E questa sua interpretazione del bancario vicino ai sessanta, che nei giorni in cui assiste il vecchio padre in agonia scopre, o meglio ha una conferma definitiva della natura della propria sessualità, che stride nettamente col matrimonio di convenienza al quale è ancorato da decenni, è davvero coinvolgente, con quel suo sguardo dimesso che evoca o richiama alla mente una immedesimazione da disagio che per certi versi non può non evocarci lo stato d’animo dell’attore uomo, giunto ad un livello di disperazione e depressione tale da scegliere di togliersi la vita.

Roberto Aguire

Boulevard (2014): Roberto Aguire 

Indipendentemente da questa tragica circostanza, Boulevard, che prende il titolo dalle strade rettilinee in cui il protagonista ha avuto modo di incontrare quel giovane così determinante, è un film molto toccante in cui il grande attore fornisce la sua ultima prova di grandezza e versatilità recitativa, tutta toni dimessi e pacatezza: il carattere atto a rappresentare efficacemente un uomo mansueto ed obbediente, tutto lavoro e famiglia, convivente con una donna che ha ben presente la situazione controversa e taciuta con cui il marito convive ormai da decenni, ma tuttavia serena o assuefatta a quella tranquillità casalinga che si è creata tacitamente con il convivente corretto e gentile, premuroso e pieno d’affetto.

Roberto Aguire, Robin Williams

Boulevard (2014): Roberto Aguire, Robin Williams 

Quando la vita del bancario sessantenne Nolan incrocia quella di un giovane marchettaro dei sobborghi, Leo, la vita di menzogne e coperture del primo frana e l’esigenza di venire allo scoperto dopo anni di copertura, diviene una esigenza irrinunciabile, incalzata da una serie di avvenimenti e situazioni dove la violenza ed il sopruso esigono ed impongono per il timido impiegato, alla vigilia di una probabile e meritata promozione, una presa di posizione inequivocabile.

Montiel, regista che non rinuncia talvolta ai cliché e ai luoghi comuni del vivere la quotidianità di una società a stelle e strisce spesso classista e retrograda, dimostra qui un considerevole livello di delicatezza e di profondità nel sondare il carattere di una persona mite che detesta mettersi in risalto, almeno sino a quando condizionamenti esterni finiscono per imporglierlo.

 

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