Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film
Invertendo l'ordine dei fattori il risultato non cambia. Attori tutti fuori ruolo per una commedia insipida.
Giovanni Veronesi ha scritto e diretto questo film in modo maldestro. Poche idee e soprattutto brutta la storia. Era necessario un approfondimento sul quesito della convivenza "impossibile" tra due amici (maschio e femmina) per dare un volto vero al film. Il suo messaggio comunque l'ha fatto passare nitidamente: è improbabile una vera amicizia tra uomo e donna e, quello che c'è di impossibile, è la convivenza sotto lo stesso tetto. Il finale è un qualcosa che assomiglia un pò alla "diamoci una mossa che si fa tardi", manca costrutto e fantasia. Fabio De Luigi, simpatico in poche scene, costruisce il personaggio senza immedesimarsi nel ruolo, alterna momenti di artificiosa naturalezza con freddi gesti di apatia verso i fatti. La Casta si è impegnata di più ma pure lei ha dovuto calarsi in un personaggio certamente non suo. Per non parlare della Solarino, che se non fosse stata la compagna nella vita reale del regista toscano, penso non sarebbe mai stata scritturata per interpretare una tossicomane tatuata dalla dura cervice. La Cucciari non si può guardare, lei che davvero sforna grandi sorrisi nelle sue vesti solite di attrice comica qui si abbassa a terribile cagna rabbiosa. Insomma si poteva lavorare di più sul casting. Si salvano ambientazione (il paese di Trani crea veramente suggestione) e la fotografia dell'esperto Arnaldo Catinari. Giudizio finale: 4,5.
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