Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film
Non può esistere amicizia fra uomo e donna. Ecco il tema - sviscerato in tutta la profondità intellettuale del caso - che funge da nucleo di Una donna per amica, l'ennesimo lavoro del pernicioso Veronesi. Difficile per Fabio De Luigi trovarsi in una pellicola meno adatta a risaltarne le (buone) capacità macchiettistiche, difficile per Laetitia Casta, del resto, recitare in sè; non aiuta comunque nessuno la sceneggiatura di Veronesi e Ugo Chiti che passeggia spensieratamente fra luoghi comuni blandamente sessisti e frasi fatte da bar per cento minuti, rassegnando quindi lo spettatore - al termine di una salva di gag fra l'obsoleto e l'incomprensibile - a un "mediamente happy" end. Prendono parte alla sciagurata operazione anche Monica Scattini, Valeria Solarino e perfino Geppi Cucciari, che sta al cinema come un chihuahua malato sta alla teoria della relatività; francamente è un'impresa riuscire a capire cosa abbia spinto il regista a compiere un simile, clamoroso passo indietro suicida neppure un anno dopo avere presentato al pubblico l'interessante L'ultima ruota del carro; forse però in realtà bisognerebbe prendere soltanto atto del fatto che il cinema criminoso di Veronesi, nel caso de L'ultima ruota del carro, si era solo preso una vacanza, come fosse stato un errore di percorso. E quindi non può esistere amicizia fra uomo e donna, ok. Per il prossimo film di Veronesi già si scommette sulla tematica "non ci sono più le mezze stagioni". 2/10.
Due amici sulla quarantina, uomo e donna, vedono incrinarsi il loro rapporto quando lei si sposa. Solo ora lui capisce di essere innamorato dell'amica.
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