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Guardiani della Galassia

Regia di James Gunn vedi scheda film

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La recensione su Guardiani della Galassia

di lino99
8 stelle

Commuove nel vero senso del termine

Ne ha fatta di strada James Gunn per dirigere una delle pellicole più interessanti di quel progettone cinematografico che è l'universo Marvel: il suo punto di partenza è stato il trash della casa di produzione Troma, in veste di sceneggiatore, per cui ha scritto "Tromeo and Juliet" e "Terror Firmer". In seguito ha messo la sua penna al servizio anche dei primi due "Scooby-Doo" e del remake horror "L'alba dei morti viventi". L'horror è diventato anche il suo trampolino di lancio per la regia, firmando una vera chicca: "Slither", un pò splatter un pò monster-movie esagerato e deliziosamente (e demenzialmente) divertente, che mostra già al pubblico il suo talento di giocare col cinema, e di condirlo con una sempre ben accetta follia, nonché originalità. Il superhero movie non gli è nuovo, dato che ha diretto anche "Super", che insieme a "Kick-ass" è un esperimento che vuole introdurre persone "speciali" nella vita di tutti i giorni. Invece i Guardiani della Galassia compiono le loro gesta dappertutto tranne che sulla Terra, in un periodo che sembrerebbe un futuro distopico ma che in realtà è solo ambientato in pianeti più evoluti, tra astronavi e alieni di tutti i colori possibili, un mix tra le battaglie "navali" di Star Wars e le variegate specie di Star Trek. Ma il film gode di vita propria, si contraddice passando da brani riprodotti col walkman a congegni ultra-tecnologici, commuove lo spettatore nel vero senso della parola, ovvero coinvolge, da una parte facendo ridere grazie al ristretto vocabolario di Groot, un albero vivente che pronuncia solo "Io sono Groot", ma soprattutto per ciò che provoca la diversità tra il team, chi senza il senso dell'umorismo e chi ne ha troppo, dall'altra facendo anche scappare qualche lacrimuccia, grazie all'abilità della sceneggiatura di Gunn e Nicole Perlman, che riescono a far affezionare i personaggi allo spettatore, impresa difficile dato che fondamentalmente sono tutti dei manigoldi (ladri e assassini), creati nel 1969 da Arnold Drake e Gene Colan, che per caso costruiscono un progressivo rapporto di amicizia e fratellanza per fermare i piani di Ronan, ostinato a ottenere una gemma dell'infinito per poter accrescere notevolmente la sua potenza. Lo strambo gruppo è formato dal fuorilegge Peter Quill, alias Star-Lord (Chris Pratt), Gamora, una letale assassina (Zoe Saldana), Drax il distruttore (Dave Bautista), il procione geneticamente modificato Rocket e il sopracitato Groot (rispettivamente doppiati da Bradley Cooper e Vin Diesel). Tra i nomi altisonanti troviamo Glenn Glose, nei panni di Nova Prime; Benicio Del Toro in quelli del Collezionista (una specie di Andy Warhol); Djimon Hounsou/ Korath e John C. Reilly in quelli di un generale della Nova Corps. Dal punto di vista tecnico ed estetico ciò che colpisce di più è ovviamente la scenografia di Charles Wood e il trucco di White e Georgiou, candidato agli oscar. Poi la colonna sonora di Tyler Bates va a braccetto sia con le scene più toccanti e potenti sia con quelle più ritmate e spassose, grazie a brani anni '80 come "Hooked on a feeling"; tra l'altro il ritmo è il vero punto di forza del film, che può vantare una solida caratterizzazione dei protagonisti e una durata di circa due ore che non pesa. Uno degli esempi del talento di Gunn è la scena dopo i titoli di coda, in cui troviamo una vecchia conoscenza che non ha buoni rapporti con la critica cinematografica. Il sequel è da domani nelle sale.

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